In questa stagione in cui nelle sale cinematografiche impazza Bohemian Rapsody, il film ispirato alla storia dei Queen, voglio invece parlarvi di un film del 2013 probabilmente passato inosservato anche agli appassionati più attenti. Non un capolavoro, certamente imparagonabile ad altre opere cinematografiche dedicate alla musica jazz e ai suoi protagonisti, ma un film da riscoprire e da cercare.
E’ la storia romanzata di Monica Zetterlund, conosciuta dai più per l’album Waltz for Debby inciso con Bill Evans al pianoforte nel 1964, e con l’accompagnamento di Chuck Israel al contrabbasso e Larry Bunker alla batteria.
Subito Waltz for Debby trovò’ l’unanime consenso di critica e pubblico, tanto da diventare un classico ed uno degli album più importanti a nome del pianista.
Il critico di Allmusic -, Thom Jurek, cosi’ si esprime:
“The match is seemingly perfect. Evans’ lyricism is well suited to a breezy, sophisticated songstress like Monica Zetterlund. There is an iciness on this recording, but it is difficult to decipher if it is in the performance or in the engineering where she seems to be way out in front of the band, when she was really in the middle of all the musicians in the studio… The Swedish version of “Waltz for Debby” is a true delight because Zetterlund’s voice becomes another instrument, soloing over the top of Evans’ stunning selection of comping chords. In all this is an odd but special item, one that is necessary—for at least one listen—by any serious fan of the pianist and composer
Nella sua carriera Monica si è esibita con alcuni dei maggiori jazzisti americani (Louis Armstrong, Stan Getz, Quincy Jones, Steve Kuhn), svilppando parallelamente anche un percorso da attrice teatrale e cinematografica. Fin da ragazza si è trascinata gravi problemi di scoliosi in seguito ad un incidente, tanto che nel 1999 ha dovuto ritirarsi dalle scene per le conseguenze. La vita di Monica è segnata da solitudine e dolore, muore nell’incendio della sua abitazione a Stoccolma nel 2005, probabilmente dovuto alla sua abitudine di fumare a letto.
A me piace ricordarla in una bellissima e struggente fotografia che la ritrae allacciata a Bill Evans in una danza che vede loro due unici protagonisti in sala di incisione
Cosi’ il sito MyMovies recensisce il film:
Monica Zetterlund è una ragazza della provincia svedese che sogna l’atmosfera elettrica dei jazz club di città. Decisa a inseguire i suoi sogni, diviene una nota cantante e attrice, amata e celebrata dagli artisti e bohemien che la circondano. Ma il prezzo della fama per lei, al contempo sofisticata e ingenua, è alto: lasciatasi alle spalle una lunga sequela di amori finiti male e di promesse non mantenute, si sente sempre più isolata. E niente è più doloroso di trovarsi al mattino sola e con un cocktail in mano.
Fonte: MyMovies.it
Anche John Carney ha fatto dei bellissimi film sulla musica: li hai visti?
"Mi piace"Piace a 2 people
Solamente Once, di cui peraltro ho un ricordo labile….(ma dipende dalla mia memoria non certo dalla qualità del film)
"Mi piace"Piace a 1 persona
Guarda anche i successivi, non te ne pentirai! 🙂 Colgo l’occasione per dirti che ho appena pubblicato un nuovo post… spero che ti piaccia! 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Quanto all’aspetto cinematografico, il regista Per Fly non è proprio uno qualsiasi: a suo tempo in Italia circolo’ discretamente il suo “L’eredità”, saga di una famiglia di grandi industriali danesi che alla morte del patriarca riesce a coinvolgere nuovamente un ‘figliol prodigo’ che aveva ‘disertato’, rifacendosi una vita lontana dalle ossessioni del potere. Naturalmente sulle sue spalle cadrà il compito di cedere l’azienda rompendo il patto paternalistico sin lì osservato nei confronti dei dipendenti. L’Erede vedrà andare in pezzi anche la sua vita. Opera di impressionante lucidità e durezza, si iscrive a pieno titolo nella ‘new wave’ danese dei primi 2000. Milton56
"Mi piace"Piace a 3 people