Un grande evento musicale e, perchè no, cinematografico, è l’uscita su Amazon Prime dal 25 agosto di Wayne Shorter: Zero Gravity (sottotitoli in italiano), una pellicola della durata di circa tre ore suddivisa in tre parti. Ecco il trailer.
Ho incontrato la regista di Zero Gravity Zero Gravity, Dorsay Alavi, nel backstage di un concerto del Wayne Shorter Quartet nel 2002, mentre ero in viaggio con il gruppo e stavo facendo ricerche per il mio libro Footprints: The Life and Work of Wayne ShorterFootprints: The Life and Work of Wayne Shorter .
“Michelle, questa è Dorsay”, disse Wayne. “Ha realizzato il video per High Life, il nostro disco (Verve Records, 1995). Ed è un membro dell’Accademia, come te.”
“L’Accademia” era il termine con cui Wayne indicava un gruppo selezionato di giovani donne di cui ammirava il lavoro, il carattere o il fascino.“
La prima cosa che ho notato di Dorsay è stata la sua bellezza. Una volta uscì con il regista David Lynch, non molto tempo dopo che Lynch aveva concluso la relazione con Isabella Rossellini. La somiglianza tra le due donne era evidente. Durante questo primo incontro, Dorsay ha filmato un’intervista con me sul progetto del mio libro, impressionandomi con la sua intelligenza equilibrata. Stava già immaginando un documentario su Wayne nel lontano 2002.

Quando ho sentito di nuovo Dorsay nel 2013, stava lavorando seriamente su Zero Gravity e mi ha chiesto una consulenza sul progetto. Quell’inverno, abbiamo tenuto una sorta di mini-residenza, una settimana di ricerca mirata e di schizzi di storie nella casa di Dorsay a Pasadena.
Wayne e sua moglie Carolina vennero a cena una sera. Mentre la conversazione si spostava sui potenziali intervistati del documentario, ho tirato fuori Billy Dee Williams. Williams ha sposato la prima moglie di Wayne, Teruko Nakagami, dopo che lei e Wayne hanno divorziato.
“Dovremmo contattarlo?” chiese Dorsay.“

Wayne raccontò la storia di una festa durata 72 ore che lui, Herbie Hancock e Billy Dee avevano organizzato una volta, scherzando sugli eccessi di quei giorni. Wayne disse che Billy Dee sperava di diventare “il Clark Gable nero”.
Le riflessioni e i ricordi di Wayne sono stati come sempre così divertenti che quasi ci siamo dimenticati che non aveva risposto alla nostra domanda. Abbiamo chiesto ancora: “Dobbiamo contattarlo per il documentario?”
Wayne guardò il tavolo per un minuto. “Non credo,” disse alla fine. “Lui e’ come la Corea del Nord. Non sai cosa sta succedendo lì dentro quella testa.”‘(All’inizio del prossimo anno, Williams pubblicherà un libro di memorie, ( What Have We Here?What Have We Here? Lo leggerò di sicuro.)

Nell’aprile 2014 abbiamo girato una serie di interviste a New York e dintorni. La frase “ispirato dall’argomento” si applica sicuramente alle interviste su Wayne. I ricordi del suo carattere unico e del suo genio musicale tendevano ad aumentare l’affetto dell’intervistato man mano che la sessione procedeva. È stato un lavoro significativo.
In un pomeriggio piovoso e incantato, abbiamo filmato le interviste sia con Sonny Rollins che con Dave Holland nelle rispettive case della Hudson Valley.
Dorsay aveva recentemente parlato con Rollins e aveva accennato alle preoccupazioni di Sonny riguardo al rinnovato uso di droga tra i musicisti più giovani.
Sonny considerò le sue parole prima di rispondere. Non ho una citazione esatta della sua risposta. Una parafrasi di ciò che ricordo che disse la si può raccontare cosi’:
“Gli artisti cercano sempre di trovare una porta verso un’altra dimensione in modo che possano trovare qualcosa da riportare nella nostra realtà, esprimendola attraverso la loro arte. Non fa alcun favore fingere che la droga non offra accesso rapido a quell’altra dimensione. Dobbiamo dire la verità. Le droghe possono aprire portali agli artisti molto rapidamente. Ma le droghe sono sicuramente un modo pericoloso per raggiungere quelle altre dimensioni. È molto più sano trovare una maniera sostenibile e a lungo termine per accedere altre dimensioni. La mia strada era lo yoga e la meditazione. Ma quel percorso richiede tempo, e i ragazzi sono impazienti. Comunque, non serve a niente far finta che le droghe non ti facciano volare, perché molti giovani artisti concepiscono e sperimentano diversamente il loro rapporto con le sostanze.”
Questa risposta sfumata poteva essere facilmente fraintesa, ma Sonny lo sapeva e si preoccupava troppo per ripetere un messaggio generico del tipo “basta dire di no”. Rispose molto più di quanto la domanda avesse chiesto. La risposta generosa, chiara ed elaborata di Sonny mi colpì come lo spirito stesso del jazz.

Dopo l’intervista a Sonny, la troupe ha caricato il furgone e si è diretta direttamente a casa di Dave Holland. Siamo arrivati stanchi, bagnati e infreddoliti e abbiamo trovato Dave ad aspettarci con una zuppa di porri e patate pronta e fatta in casa, la ricetta della sua defunta moglie Claire, e del pane appena sfornato.
“Nessuno può ascoltare Sonny Rollins impunemente” scherzò Dave. “La cosa migliore che potevo fare era darti da mangiare.”

L’offerta del cibo è stato un gesto toccante. Durante la preparazione per l’intervista, Dave ha avuto la semplice umanità di chiedersi cosa avrebbe potuto recare sollievo alla nostra troupe dopo il viaggio. Per quanto apprezzo la forma del documentario, la verità è che, essendo un intervistatore che ama costruire rapporti, a volte ho la sensazione che le telecamere possano ostacolare la creazione di un vero legame con le persone. La calda benevolenza di Dave mi fece quasi dimenticare la macchina fotografica quel giorno.

Mentre mangiavamo la zuppa cucinata da Dave, guardavamo il verde primaverile del suo cortile e il fiume al di là. Dave ha parlato di un periodo negli anni ’70 in cui l’intero cortile era occupato da un orto, dove la sua famiglia coltivava d’estate e conservava per l’inverno.
“Wow, stavi davvero facendo una fattoria”, ho osservato.
“Per necessità”, disse Dave. “Quello era un periodo in cui ero molto, molto selettivo riguardo ai concerti a cui partecipavo.”
Nel 2016, dopo una lunga espansione creativa di Zero Gravity Zero Gravity alla quale non ho preso parte, Dorsay mi ha intervistata per cinque ore filate per il documentario. Se mai vi è capitata una occasione simile , probabilmente conoscete il desiderio di proiettare competenza e genialità davanti alla telecamera. Ero particolarmente ansiosa di fare bene in questo caso.
Il pomeriggio prima dell’intervista, una amica mi ha portato a fare un’escursione nel Topanga Canyon per schiarirmi le idee e caricarmi di energia. Le ho inviato un ringraziamento mentre andavo alle riprese: “Il tentativo di ricordare tutto il materiale del mio libro di oltre dieci anni fa mi ha resa nervosa, ma a Topanga mi sono riconnessa con la mia impostazione originale per il libro. Mi ha dato un po’ di conforto e fiducia durante il colloquio.” Spero che si veda.

Il documentario è stato completato nel 2018. Alcune sfortunate complicazioni con la distribuzione e la vendita del film ne hanno ritardato l’uscita per alcuni anni. Non posso fare a meno di rimpiangere che Zero Gravity non è uscito quando Wayne era ancora in vita per sperimentarne l’accoglienza e il consenso.
L’eterno improvvisatore, però, ovviamente vorrebbe che celebrassimo il momento presente .
Zero Gravity Zero Gravity ha debuttato venerdì 25 agosto, una data esplicativa, perchè sarebbe stato il 90esimo compleanno di Wayne.
