Hackout!- Sad music for happy elevators (Caligola records)

Dal mio ristretto osservatorio sulla scena jazz italiana, dovessi attribuire un ipotetica palma alle regioni più operose ed intrapredenti, non avrei dubbi a scegliere Puglia e Veneto. Una felice combinazione fra un efficiente contesto didattico, la presenza di avveduti e lungimiranti operatori del settore discografico, e la disponibilità di occasioni e luoghi ove sviluppare nuovi progetti e consentire lo sviluppo non condizionato di talenti, sembra l’efficace formula che contraddistingue le due realtà regionali, dalle quali provengono a ritmo pressochè continuo nuove proposte ed avventure sonore spesso interesanti. E ‘ il caso di questo trio composto da Manuel Caliumi (alto sax), Luca Zennaro (chitarra)e Riccardo Cocetti (batteria), formatosi presso le aule del Conservatorio di Rovigo e giunto alla seconda prova discografica dopo il debutto “Cedrus libani” pubblicat0 dall’etichetta britannica Slam. “Sad music for happy elevators” è invece una registrazione effettuata il 14 ottobre 2022 presso il locale Al Vapore di Marghera, alternando brani del concerto serale con alcune sessions a porte chiuse : sette brani un cui il trio bassless attraversa un universo sonoro variegato nel quale convivono chitarre feroci e liriche, sax spigolosi ed avvolgenti ed una batteria impegnata nel supporto ritmico e contemporaneamente titolare di un ruolo paritario con gli altri due strumenti. Echi di jazz contemporaneo e momenti di improvvisazione, flashes energetici ed oasi introspettive, ma anche la ricerca di una identità che passa attraverso una dimensione melodica ben delineata, come evidenziato dai momenti più strutturati della estesa “When you finally arrive“, composta da Zennaro, introdotta dalla chitarra e sviluppata con esuberanti sezioni collettive fino ad un finale che, da una souplesse ritmica, sboccia in un concitato climax creato dalle frasi del sax. Gli altri brani alternano, su durate più convenzionali, esplosivi incroci fra riff post punk ed improvvisazione jazz (“Desolè” ), esuberanti geometrie ritmico armoniche ( “Los frigos“) ad atmosfere rarefatte e sospese nelle quali spicca l’intensa voce del sax di Caliumi (“But it is not this day”, “Ballad de la Madame Strabique”, “Langsamer”). Chiudono l’opera i sei minuti di “Chronos”, sintesi delle due anime del gruppo, laddove parte con un collettivo improvvisato sulle spirali di note di sax e chitarra, per acquisire gradatamente una struttura ritmica incalzante, sostenuta dalla tela armonica di una graffiante chitarra elettrica. Buoni auspici per un trio già ricco di esperienze nonostante la giovane età dei suoi componenti.

Il trio in un recente concerto

1 Comment

  1. Puglia e Veneto? Due ‘palme’ ben assegnate. Regioni musicali che continuano a crescere sul tronco di una storia che ormai si misura in decenni…. Un gradino più sotto metterei la Toscana; Roma purtroppo non è più quella di una volta, nonostante la disponibilità di spazi ed occasioni notevoli. Milton56

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