Gli amori sospesi

Nel programma di questa edizione di Ambria Jazz sicuramente spicca il nome di Gabriele Mirabassi, la vera punta di diamante non solo di questo week end, che lo vede impegnato per tre sere consecutive in formazioni sempre differenti, ma, a mio parere, di tutto il festival.

La serata di ieri lo vedeva alla testa del trio Amori Sospesi, con i formidabili Nando Di Modugno alla chitarra e Pierluigi Balducci alla chitarra basso. Chiunque apprezzi Mirabassi conosce bene il valore assoluto del virtuoso perugino, vedendolo dal vivo non si può che apprezzarne anche le indubbie doti di intrattenitore, lucido, ironico e enciclopedico nel descrivere il proprio amore per i grandi compositori brasiliani e italo americani.

Il programma prevedeva una serie di brani tratti dall’album che porta lo stesso nome del gruppo (Amori sospesi, edito dalla benemerita Dodicilune Records, 2015) a firma dei tre musicisti, più una scelta attenta e rispettosa di alcuni classici brasiliani, da Egberto Gismonti a Guinga, Edu Lobo, Vinicius De Moraes, per non parlare del bellissimo tema da I Girasoli, film di Vittorio De Sica e musica di Henri Mancini.

Tecnica strepitosa messa al servizio di una musica che attinge non solo all’universo sud americano, ma anche alle esperienze personali dei tre, filtrate da uno sguardo che passa dal contesto classico fino alla musica popolare. Naturalmente ricca di improvvisazione, la proposta scorre veloce ed entusiasmante, coinvolgendo un pubblico partecipe e numeroso. E se qualcuno (nessuno, a dire il vero) potrebbe storcere il naso, ecco la risposta di Mirabassi in una datata intervista di Alceste Ayroldi su Musica Jazz:

Pensate che, come spesso accade, qualcuno insorgerà e dichiarerà a gran voce che questo non è jazz?

E’ una questione che non ci tocca. Di sicuro, c’è molta improvvisazione sia nel disco che nei nostri concerti dal vivo, e molto interplay, che è un altro elemento caratteristico della prassi jazzistica. E’ però altrettanto evidente che decliniamo l’improvvisazione jazzistica secondo accenti e modalità propri di persone nate a Perugia o a Bari, intrise di musica classica e di Chopin e di Puccini come di Ellington Rollins, e imbevuti di un bagaglio culturale di chi vive a Perugia o a Bari. Per alcuni sarà jazz, per altri non lo è, ma non è con le etichette che si valuta la bellezza o la bruttezza di un prodotto musicale.

Ineccepibile , una serata impreziosita da tre virtuosi e da una musica ricca ed emozionante. Grazie ad Ambria Jazz.

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