I risultati del sondaggio sul piano jazz & “The Others”.

Ottimo successo per il c.d. “Sondaggione di Fine Anno – Piano Jazz, che passione!”

Nella calza della befana di TDJ pubblichiamo le risultanze affluite. In fase di scrutinio sono infatti risultati validi ben 317 voti, il poll verrà chiuso intorno a mezzanotte. La classifica naturalmente la trovate guardando “view results” in fondo al sondaggio. In larga parte i voti arrivano dall’Italia ma ci sono voti che arrivano dagli Stati Uniti, dalla Svizzera, dalla Spagna e perfino dall’Armenia!

Dai risultati affluiti finora possiamo sbilanciarci e proclamare vittoria e primo posto per Bill Evans (54), piazze d’onore con Keith Jarrett (43) e Thelonious Monk (40) divisi da un pugno di voti.

Come già abbiamo avuto modo di spiegare sia sul sito che sulla pagina fb il gioco/sondaggio non poteva comprendere tutti i pianisti che hanno fatto la storia del jazz, alcune esclusioni erano sanguinose oltre ogni dire, così abbiamo messo una ventina di grossi nomi e poi aperto il pulsante “other” attraverso il quale sono arrivate numerose segnalazioni, che testimoniano come i nostri lettori siano assai ferrati e quanto meritino attenzione e professionalità nei nostri scritti.

Sotto la voce Other sono affluiti voti per i seguenti pianisti.

Brad Meldhau 4 voti

Earl Hines 3 voti

Vijay Iyer 2 voti

Enric0 Pieranunzi 2 voti

Paul Bley 2 voti

Hanno ricevuto un singolo voto:

Wynton Kelly
Horace Parlan
Tigran Hamasyan
Franco D’andrea
Stanley Cowell
Cedar Walton
Mulgrew Miller
Andrew Hill
Teddy Wilson
Lyle Mays
Marcin Wasilewski
Matthew Shipp
Jakie Byard
Don Pullen
Herbie Hancock
Lennie Tristano
Abdullah Ibrahim
Lennie Tristano

Un bel condensato di genio pianisico, non c’è che dire, e rappresentanti un po’ di tutti gli stili.

Significativo il primato, con un certo distacco, di Bill Evans che si conferma musicista iconico, in grado di mettere d’accordo (quasi) tutti. Ottimi i risultati anche per McCoy Tyner e Oscar Peterson, appena sotto il podio.

Grazie a tutti gli amici che sono stati al gioco ed hanno espresso un voto….restate collegati perchè ci sarà modo di fare altri giochi-sondaggio a tema. E sempre Viva il Jazz!

3 Comments

  1. Oh, finalmente un po’ di partecipazione. Un campione di oltre 300 voti comincia ad esulare dal campo del giochino, ed entrare in quello della rappresentatività dei gusti del pubblico. A mio parere, il poll rivela una cosa: esiste un nettissimo distacco tra i musicisti che hanno una intensa e continua presenza discografica e gli unsung heroes viceversa poco rappresentati sugli scaffali, che siano fisici o virtuali. Tra l’altro Evans e Monk beneficiano anche della loro figura di autori, molto spesso rammentati da pianisti contemporanei nei concerti di oggi. Jarrett è un discorso diverso, è oggetto di culto, culto tra l’altro sapientemente coltivato da un etichetta che negli ultimi decenni ha creato una sua estetica ed un suo pubblico proprio. My five cents. Milton56

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  2. D’accordo con Milton56 e , se posso aggiungere un parere personale, penso che i 300 volenterosi che hanno espresso le preferenze in tal modo , forse, la stragrande maggioranza è over 65, nel senso ce difficile non indicare i musicisti con i quali siamo diventati adulti e ora verso una …’giovane vecchiaia’, dove si prova una immensa gioia ad acquistare gli inediti del passato ( ? ). E così sarà, immagino, anche per i prossimi eventuali giochi/sondaggi ; ma se il risultato fosse stato diverso, con ai primi posti per es. pianisti come Hampton Wawes o Jamie Saft, cosa diremmo ora ?

    Comunque grazie per il vostro disinteressato impegno di competenti appassionati che mi porta quotidianamente a clicclare su ‘traccedijazz’ ed è un intimo piacere scoprire – e condividere – le stesse emozioni con voi 4 ‘meravigliosi e veri appassionati ‘ di jazz ( e qui non si discute!), un entusiasmo che mi ha portato a scrivervi, ed è la prima volta che lo faccio con un sito, blog o altri luoghi di incontri virtuali.

    Un caro saluto e buon …lavoro.

    Alberto

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    1. Caro Alberto, innanzitutto grazie per l’intervento, è una cosa che ci fa sentire meno soli in quest’impresa, speriamo che altri siano incoraggiati a seguirti. Quanto alla platea di questo blog, è immersa nel buio più profondo, come quella dei concerti. Accade che alcuni musicisti chiedano di accendere le luci in sala per vedere il loro pubblico, invece noi via web non abbiamo riflettori ed occhi di bue. Però abbiamo i sondaggi, strumento semi-serio che però ci fa intuire qualcosa di voi. Non sarei molto sicuro che la maggioranza dei lettori appartenga alla classe over 65; il trionfo di Evans, Monk e Jarrett potrebbe anche esser dovuto ad ascoltatori più giovani, che io vedo spesso ai concerti (là dove gli organizzatori ci sono ed hanno ben seminato nel tempo, non è il caso della mia Milano). Ed anche gli ‘over’ possono riservare sorprese: i voti per Iyer e Bley sono miei, per esempio…. e Shipp l’avrei votato volentieri. Un sondaggio in cui arrivi primo Hampton Hawes o Jamie Saft? Magari, ma credo che Hawes non lo conoscano nemmeno molti musicisti delle generazioni più giovani. Siamo alle solite: la cultura jazzistica si diffonde attraverso i solchi dei dischi e le onde della radio, e su entrambi i fronti qui in Italia siamo messi molto male, decisamente peggio che negli anni ’70 della mia adolescenza. E non sono nemmeno i tempi in cui si può trovare sui banchi di una libreria del’usato quel gioiello del ‘Libro del Jazz’ di Berendt, acquistato dal sottoscritto nel 1974 per ben Lit.1.500….. Comunque faremo il possibile per smuovere qualche curiosità sugli ‘unsung heroes’ che stanno dietro a divi più celebrati. Inediti del passato? Spesso sono sorprendenti e sconvolgono molta iconografia ormai assestata. A breve ne arriveranno un altro paio, stay tuned ;-). Fatti sentire ancora. Milton56

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