Lorenzo Bellini Quartet – Source

Se può avere un senso, e non espone al rischio di irriverenza, paragonare l’esordio di un quarteto di giovani jazzisti ad un barbecue, si direbbe che il contenuto di “Source”, prima prova di Lorenzo Bellini (pianoforte), Luca De Toni (chitarra elettrica), Matteo Padoin (contrabbasso) e Andrea Dionisi (batteria), pubblicata di recente da Gleam Records, è costituito da tanta ” carne al fuoco” , come spesso capita quando si è mossi dalla voglia di concentrare in poco più di mezz’ora, come in questo caso, anno di studi, influenze e “fonti”, come recita il titolo.

I quattro musicisti, stretta la conoscenza all’interno delle mura del Berklee College Of Music di Boston, sono ai primi passi di un lancio sulla scena musicale europea che ha già procurato alcuni riconoscimenti come il primo premio al Music 4 the Next Generation Contest di Trento del 2023, proprio con la composizione che dà il titolo al disco. Nell quale troviamo un primo indizio della identità del quartetto: si tratta di un riarrangiamento del famoso Andante cantabile di Čajkovskij per quartetto d’archi n. 1, Op. 11, introdotto da un serrato ostinato ritmico del pianoforte che poi apre ad una sezione ariosa e spaziale dominata da fraseggi di chitarra memori dei modi di Pat Metheny (secondo indizio) e concentrare poi gli strumenti intorno ad un secondo tema, seguendo una trama di variazioni melodiche e ritmiche che si ritroverà anche in altre composizioni, a significare la sana inquietudine che pervade la vena dei quattro, e che eleviamo a terzo indizio della nostra esplorazione. Durante la quale ci si imbatte in episodi dalle pronunciate dinamiche ritmiche, costruiti con attenzione alle frequenti variazioni armoniche ed ampi spazi alle parti soliste della chitarra e del pianoforte (“Fragile spirit”, “Out of the blue“), in un momento di astrazione free (“Odrius“) , in una diluita ballada conclusiva dai suoni eterei e dall’andamento vagamente rituale (“Offering“).

In linea con le coordinate principali del disco anche “Auntie Lu“, che spicca per la dedica ad una zia Lucia particolarmente attenta a supportare con attenzioni gastronomiche ed ospitalità i giovani musicisti: inizia con un quieto movimento in tempo dispari alimentato dalla chitarra e prosegue omogeneamente, fra un laconico solo del pianoforte ed uno più movimentato della chitarra.

Lorenzo Bellini, che è di stanza a Vienna e dichiara fra le proprie “sources” Mulgrew Miller e Kenny Kirkland, è attualmente impegnato su diversi fronti, dalle composizioni per big band al quartetto inglese Cloudy Peaks , con Kasper Rietkerk, Guy Dempsey e Luke McCarthy. Questo gruppo tutto italiano, suo terzo filone di attività, rivela una personalità interessante e sfaccettata, che merita attenzione per gli sviluppi fin f’ora ipotizzabili.

Il quartetto live nella recente data del festival Trentino Jazz Valli del Noce

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