Segnalo due recenti pubblicazioni ad opera di due scrittori conosciuti, che riversano nelle rispettive poco più che cento pagine, una serie di riflessioni tanto stimolanti quanto di magnifica lettura.
Partiamo da Paolo Romano, scrittore e critico musicale, da qualche anno firma articoli e interviste sul magazine nazionale di riferimento, Musica Jazz. Per Arcana in giugno è uscito A bordo palco, un saggio brillante che esplora con sguardo critico, sotto forma di dodici lettere, le diverse sfaccettature della musica jazz. Un testo rivolto in particolare agli addetti ai lavori, musicisti, critici, direttori artistici, ma che anche un semplice jazzfan può leggere con interesse, cercando di capire cosa succede dietro le quinte.
Il tono è appassionato ma pungente, con la giusta spruzzata di ironia e ben lontano da qualsiasi polemica nonostante gli argomenti si prestino, eccome, a qualche tirata più decisa. Si parla di musica ma anche e soprattutto del rapporto, non sempre scorrevole, tra musicisti, pubblico e critica, dei tanti festival nel nostro paese che non sempre sono all’ altezza sperata, e dell’ impatto di elettronica e intelligenza artificiale sui musicisti e sul futuro della nostra musica.
Si tratta di un libro rivolto a chi ama il jazz, ma vuole anche comprenderne le dinamiche economiche, culturali e sociali con uno sguardo originale, lontano da cliché, con una prosa colta e coinvolgente. Un atto d’amore, critico e mai accomodante verso la musica.

Breve storia eretica della musica classica di Alessandro Baricco per l’editore Feltrinelli è un testo anticonvenzionale, lontano dalla narrazione consueta della musica colta, ricco di riflessioni filosofiche, punti di vista molto personali e molto intriganti.
Non c’è nessuna eresia naturalmente, il termine è più provocatorio che sostanziale, e qualche passaggio, date le contenute dimensioni del volume, è necessariamente superficiale o appena tratteggiato, ma la lettura è agile e appassionante. Un manifesto vitale e ironico contro le rigidità dell’ accademia, un invito a vivere la musica come una formidabile esperienza umana e non unicamente come pedante disciplina.
Adatto a tutti i livelli di conoscenza, lo scrittore si muove agilmente offrendo una diversa chiave di lettura rispetto ad autori ed opere. Stimolante, anche senza pretese di verità oggettiva.
Tre link per chi vuole qualche notizia e diversi pareri :
https://www.italianetizen.it/breve-storia-eretica-della-musica-classica/
