Mentre si annuncia la classica selva di dischi jazz a tema “natalizio” (sic. come se non bastasse avere i panettoni sugli scaffali già dai primi di ottobre…) rispolveriamo una rubrica che saltuariamente proponiamo al nostro sempre più affezionato e numeroso pubblico di lettori e jazz-fans. In pratica una sventagliata di titoli usciti recentemente o in uscita che sembrano degni di grande attenzione e che si erano già proposti con ghiotte anteprime.
- Nicholas Payton – TRIUNE (Smoke Sessions). Sceglie l’insolita formula del trio questo trombettista, ma anche tastierista, cantante, filosofo, compositore ecc. di New Orleans, che detesta essere incasellato in qualsiasi cella ed è sempre molto abile a mischiare le carte. Ormai è di casa alla Smoke di New York e in questo viaggio elettronico ha al suo fianco la stella di Esperanza Spalding. Ecco il “making of”:
2. Gregory Groover Jr. – OLD KNEW (Criss Cross) La label olandese Criss Cross ci (ri)propone un sassofonista tenore che merita la massima considerazione, Gregory Groover Jr., figlio di un pastore (e pianista) della Chiesa Episcopale Metodista Africana nel Massachusetts. Fragranze gospel, linguaggio moderno e due fuoriclasse nella banda: Paul Cornish al pianoforte e Joel Ross al vibrafono.


3. Jader Bignamini Detroit Symphony Orchestra – Blues Symphony
Dal clarinetto della banda di Crema al podio della maggiori orchestre mondiali, Jader Bignamini è approdato alla direzione della Detroit Symphony Orchestra e qualche mese fa ha pubblicato quale esordio la Blues Symphony di Wynton Marsalis, che si è detto onorato e, soprattutto, entusiasta del risultato raggiunto. From ragtime to swing….
4. Out of / InTo “Motion II” (Blue Note)
Secondo tempo del supergruppo Blue Note che in origine doveva chiamarsi “The Blue Note Quintet”, nato per celebrare un anniversario della più iconica delle etichette jazz. Ritroviamo anche qui Joel Ross al vibrafono, Immanuel Wilkins al contralto, Doug Weiss al contrabbasso e Kendrick Scott alla batteria, ma soprattutto Gerald Clayton al pianoforte, architetto dell’intero progetto.

5. WALTER DAVIS JR. “a being such as you” – Ristampa rimasterizzata di un Walter Davis in pianoforte solo, colto nel 1979 dalla nostra Red Records.
6. JAMES NEWTON QUARTET – Live in Willisau 1983. Ascoltato per vie traverse questo splendido live, James Newton in forma e una delle prime apparizioni di una giovane pianista: Geri Allen (quanto ci manca…).

7. Kurt Elling feat. Christian Sands – Wildflower vol.3 – Il miglior cantante sulla piazza torna in una dimensione essenziale che gli calza a pennello, un gran pianista al suo fianco, luci basse, volendo un dito di cognac e canzoni che ci entrano sotto pelle. Qui c’è anche la tromba di Marquis Hill.
8. Sam Yahel “Quiet Flow”– La Reserve Records – “Sembra come la reunion di un trio che non è mai esistito” ha scritto il leader tastierista a proposito di questo nuovo disco con due fuoriclasse assoluti come Brian Blade e Larry Grenadier. Molto intrigante, chissà se sarà possibile rintracciare il cd fisico.


il James Newton 4tet a Willisau 1983 adesso è disponibile su noto negozio online italiano. Lo raccomando caldamente perché è una rarissima occasione di riascoltare questo grande flautista (ai tempi il migliore) prima che una diabolica malattia neurologica gli impedisse di padroneggiare lo strumento e lo costringesse all’abbandono. Se nostra Madre Chiesa fosse ancora alla ricerca di prove tangibili dell’esistenza del Diavolo, farebbe bene a scorrere biografie jazzistiche come questa (e sono parecchie…). Ulteriore incentivo: ora Newton su dedica alla composizione di musica sacra. E poi qui c’è Geri Allen nei suoi ann più verdi: bellamente snobbata alle nostre latitudini a favore di stantii culti della personalità, l’ho sentita SEMPRE citata dagli attuali pezzi da 90 del pianismo jazz più avanzato, che spessissimo gli dedicano loro brani o riprendono alcuni suoi, veri e propri hits. Milton56
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