I titoli delle più recenti produzioni del chitarrista elvetico Stephan Thelen riflettono, ad un tempo, la preoccupazione per l’attuale siturazione geopolitica mondiale (Worlds in collision opera condivisa con Fabio Anile e diversi ospiti) e l’aspirazione ad un mondo migliore (Sky full of hope con il Fractal sextet). Il nuovo capitolo composto ed interpretato nell’ambito di una ormai solida collaborazione con il chitarrista tedesco esperto di touch guitar Markus Reuter, svela ancora più esplicitamente le carte dell’ispirazione morale che sta alla base della musica . “Promise of a better world” è un bellissimo titolo per un disco del 2025 ed invoglia ad un ascolto partecipe . Due lunghe suites per un’uscita prevista nei soli formati vinile e digitale, con la title track ispirata al celebre capolavoro di Terry Riley “A rainbow in curved air” e basata sull’avvolgente loop dell’organo intorno al quale si sviluppa un paesaggio sonoro in perenne evoluzione, con alternanza di momenti parossistici e quiete ambientale. “Clocks Go Down in Wonderland”, il secondo esteso brano, è un remake della prima collaborazione fra Thelen e Reuter, datata 2029 , e contiene al suo interno momenti di vera estasi sonora, panorami sonori sconfinati attraversati da radenti voli di chitarra solista, la touch di Reuter e la e-bow di Thelen.
Musica ambient in cui succedono (molte) cose: un’ impressione amplificata da una contemporanea produzione dei due chitarristi, anch’essa edita da Iapetus Media. Si tratta del nuovo volume di un’ambiziosa serie dedicata all’arte del pittore espressionista astratto Mark Rothko (1903-1970) condotta da Thelen con partners variabili in ogni episodio. Quella con Reuter è la quarta emissione, dopo le precedenti con David Torn (Vol.1), Markus Reuter (Vol,2)e Jon Durant (Vol.3).
L’ispirazione per l’opera deriva da un’esperienza vissuta da Thelen negli ambienti della Galleria Modern Tate di Londra dedicati alle ampie tele astratte di Rothko, “un luogo magico e misterioso che si potrebbe considerare la porta d’accesso ai misteri dell’universo.”

Una “collana” articolata in sei volumi, con gli ultimi due in uscita entro il Marzo 2026 e la successiva edizione di un box con l’intera opera, nella quale molte delle fonti ispirative di Thelen trovano convivenza, dal minimalismo alle atmosfere ambient, dalle apocalittiche visioni orchestrali all’uso espanso elettronicamente delle chitarre.
L’originale processo creativo alla base delle opere è efficacemente descritto dallo stesso autore nelle note a corredo del Vol. 4.
“Inizio col registrare delle basi di chitarra in una stanza popolata da molteplici amplificatori a tubo e microfoni. In questo caso siamo partiti dalla chitarra touch inventata da Reuter. Gli ampli sono settati ad una volume tale che il feedback e la distorsione diventano parte integrale del processo creativo, e l’intera stanza diventa uno strumento sonoro dai risvolti imprevedibili. A parte qualche accordo sui suoni, le scansioni temporali ed il carattere dei brani, tutto è improvvisato spontaneamente. Il passo successivo è quello di selezione delle parti che preferisco, editate digitalmente e trattate con effetti elettronici. Infine aggiungo altri strumenti e samples , un processo che si colloca a metà fra la composizione e l’improvvisazione, poichè talvolta integro con altri suoni le originali basi di chitarra, in altri casi le riassemblo per creare un nuovo tipo di composizione. Il consiglio è di immergersi totalmente in questo album , realizzato anche in versione Dolby Atmos, magari con un paio di buone cuffie”.
