La frase del titolo la ritroviamo sempre più spesso in testa ad articoli o scritti che compaiono sui nostri schermi. E’ una sorta di promessa circa il modesto impiego di tempo che richiederà la lettura, quasi a precisare “Scusate se abbiamo scritto, ma vi faremo perdere pochi secondi se vorrete prestare la vostra attenzione”. Fatto un consuntivo della mia (ma credo abbastanza comune ) attuale scansione delle attività quotidiane, la precisazione assume un significato ben preciso: siamo talmente impegnati a consultare frequentemente aggiornamenti social, messaggi e post da non trovare più il tempo da dedicare ad una lettura che richieda più di qualche minuto. I tempi quotidiani composti dall’incastro fra impegni lavorativi, familiari ed “altro”, fanno si che per prendere in mano un libro occorra forzarsi a spegnere il cellulare, per evitare l’incombente tentazione dello schermo di occupare qualsiasi porzione di tempo libero a disposizione. Esistono studi accreditati che riportano delle conseguenze di quello che è ormai un fenomeno di massa riguardante le generazioni più giovani, ovvero la difficoltà ad esprimersi nella propria lingua, articolare pensieri che richiedano un minimo di elaborazione, costruire periodi grammaticamente corretti. E la carenza di ore dedicate alla lettura sta alla base di tutto questo. La prospettiva di vivere in uno stato di costante condivisione con il proprio mondo, siano contatti di “amicizia” o semplici pezzi di gossip, risulta, allo stato attuale, molto più attraente della possibilità di entrare nel mondo di una storia, con la gradualità necessaria e tutte le tappe intermedie che l’esperienza di una lettura prolungata prevede.
Venendo ai nostri consueti argomenti, per la musica le cose non cambiano molto. L’idea dell’ascolto di un intero LP , come succedeva un tempo, o di un intero CD, come succedeva in epoca successiva, ormai è un residuo del passato e non deve trarre in inganno il ritorno del vinile che pare legato maggiormente ad un revival feticistico che ad esigenze di ascolto. Anche qui i social imperano, e l’impressione è che molti considerino i più diffusi applicativi dedicati alla musica non tanto quanto spunti per approfondire un lavoro o un artista, quanto modalità esaustive dell’ esperienza di ascolto. Il lavoro completo può essere lasciato a chi abbia la voglia di raccontare un’opera dopo averla assimilata con il tempo ed i passaggi ripetuti, cosa che continuo a ritenere sempre necessaria prima di esprimere un punto di vista. Ma, ed anche qui riferisco un’impressione personale, alla fine , quel che poi interessa è pur sempre il riflesso social, il post da condividere con allegato il link ad un articolo che chissà se verrà letto.
Chiudo questa semplice e veloce (meno di 1 minuto?) riflessione su temi che con ben altra competenza ed approfondimento sono all’attenzione di studiosi del comportamento umano individuale e sociale, con un impegno.
Visto che siamo in periodo di propositi per l’anno a venire, formulo l’ intenzione di dedicare nel 2024 molto più tempo alla lettura di libri.
Almeno tanto quanto ne occupa l’ascolto di dischi.
Dischi come “Wind tales” del pianista Fabio Vernizzi, da cui propongo un brano in tema con molti degli argomenti trattati.

Mi riferisco all’incipit, vero! E perché non dare tempo alla lettura? Anzi, alla rilettura, poiché è sempre un bene riprendere testi o articoli, brevi o meno, se ne ricava sempre altro.
Grazie per le interessantissime pubblicazioni.
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Dopo aver letto l’articolo di Andrea mi sento decisamente controcorrente. Da tempo dedico molto più spazio ai libri che alla musica, e ne approfitto per segnalare a potenziali altri lettori, il mio libro preferito dell’ anno; Il passeggero di Cormac McCarthy. Un libro che sfiderà il tempo per profondità e scrittura, esattamente come il prosieguo, Stella Maris, un esaltante dialogo a due, paziente e terapeuta, in cui lo scibile umano viene esplorato con pennellate dense di significato e conoscenza. Non si vive di sola musica …
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d’accordissimo sui due libri di McCarthy, uno scrittore che non si è mai tradito, libri sempre favolosi senza mai eccessi.. libri e musica, quanto è bella la vita.
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Auguri a tutti voi. Buon Anno.
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