Qualche riflessione a margine del festival

La quarantaquattresima edizione del festival di Saalfelden si è appena conclusa, come sempre con un grande successo artistico e di pubblico, e vale la pena provare ad analizzare pregi e difetti di questa manifestazione, tra le più importanti in Europa e non solo.

Punti negativi

In realtà uno solo, però importante: la gran parte del pubblico è di età avanzata, dai cinquanta in su, e, anche qui, i giovani sono merce rara. Frequento Saalfelden da più di quarantanni, il pubblico di allora, me compreso, costituisce il fulcro portante del pubblico di oggi. La differenza è che siamo tutti più ingrigiti, incanutiti e in molti anche appesantiti, e i sogni e la visione del mondo che avevamo allora sono profondamente cambiati. Solo l’ amore per la musica è rimasto immutato. Ma il ricambio generazionale è lento, e il timore che tutto finisca con noi è un pensiero sgradevole e preoccupante.

Punti positivi

Molti, cercherò di metterli in ordine e in evidenza. Nel corso del tempo molto è cambiato a Saalfelden, ma non l’impostazione coerente e rigorosa sul programma: jazz contemporaneo in tutte le sue manifestazioni, protagonisti e direzioni. Nessun cedimento al facile, alla moda del momento, al nome di successo ma slegato dalla creatività e alla contemporaneità . Praticamente il contrario della stragrande maggioranza dei festival jazz nel resto del mondo, in particolare in Italia.

Dal tendone da circo che caratterizzava i primi anni della rassegna si è giunti, meritatamente, ad occupare il salotto buono della città, il centro Congressi. Ma giustamente non ci si è fermati qui: ogni anno vengono aggiunti luoghi, eremi o rifugi, palazzi storici e luoghi naturali di sicuro impatto dove poter fruire della musica. E molti di questi concerti sono gratuiti, così come gratuiti sono i concerti nel parco cittadino, vero volano di coinvolgimento della cittadinanza con ogni tipo di proposta musicale, purché divertente e coinvolgente.

Da qualche anno sono comparsi i flash mob, vere incursioni musicali improvvise nei posti più diversi di Saalfelden, capaci di coinvolgere e divertire, e anche, perché no, incuriosire i passanti.

Il prezzo degli abbonamenti rimane modesto in rapporto al numero di concerti offerti e al valore dei musicisti. Esempio di questi giorni: a Ischia sta per partire una importante rassegna a Lacco Ameno. Tre giorni e tre concerti per ottimi musicisti, quasi tutti italiani. Costo abbonamento per 3 concerti 100 euro. A Saalfelden per 17 concerti l’ abbonamento è di 219 euro, con una media di circa 12 euro a concerto. Decisamente vincente.

Era tutto tranquillo, poi qualcuno ha detto che il jazz italiano è il migliore al mondo……

Conclusione

Spezzo una lancia anche e soprattutto sulla selezione dei gruppi, e non parlo naturalmente degli americani o dei più famosi e conosciuti europei. Tutte le formazioni di giovani, da ogni parte del mondo, portano progetti originali. Nessuna cover di cantanti pop o nazional popolari, nessuna concessione alla moda del momento o al facile consenso. Quando qualche addetto ai lavori di casa nostra racconta che il jazz italiano è secondo, forse, solo a quello americano, mi prendono rabbia e frustrazione. Hanno abituato un pubblico, già di per sé pigro e poco propenso al nuovo, al facile consumo di musica taroccata come jazz che invece jazz non è , semplicemente è desolazione musicale e culturale. Propongono un falso meticciato, si trincerano in un provincialismo ignorante e amicale, fatto di voto di scambio e riproposizione all’ infinito dei loro sodali. Perché, dicono loro, il pubblico vuole questo. Signori miei, uscite dalla confort zone, andate ad annusare quello che succede fuori dal vostro pollaio, provate ad avere rispetto per il pubblico, trascorrete del tempo in un vero festival come ad esempio Saalfelden e, se ne siete in grado, vergognatevi almeno un po’.

Jazzfestival Saalfelden 2024: Facts and Figures

Over 28,000 concert visits
60 concerts (more than half of which were free)
13 venues
The Shortcuts and hikes were completely sold out.
Budget: 870,000 euros
Approximately 190 journalists and promoters
160 staff members
About 200 artists from 16 countries

These figures demonstrate that the Jazzfestival Saalfelden is not only a cultural highlight but also an important economic factor for the region. The festival’s economic impact is estimated at around 2.18 million euros, highlighting its positive economic effect on the local economy.

1 Comment

  1. “…. la gran parte del pubblico è di età avanzata, dai cinquanta in su, e, anche qui, i giovani sono merce rara.” Solita ‘vexata quaestio’. Cominciamo con il dire che non sono i festival a creare nuovo pubblico, compito che spetta alle programmazioni continue e regolari, che possibilmente incontrino il loro pubblico potenziale nei ‘suoi luoghi’. Cosa che alcune realtà italiane tentano di fare. Secondo: tanto di cappello al rigore della selezione di Saafelden, ma non è fatta per avvicinare un pubblico nuovo e più giovane, bensì tenendo di mira un nocciolo duro di ascoltatori già formati su di un certo tipo di linguaggi (e spero che in Austria – paese di cultura musicale consolidata, anche se spesso conservatrice- la situazione della programmazione radio sia almeno un poco meno peggio di quella italiana, non ci vuole molto …). Terzo, i denari. C’est l’argient que il faut la musique 🙂 . I prezzi al pubblico sono funzione del supporto che la manifestazione ottiene dalla committenza pubblica: un budget prossimo al milioncino di euro non è cosa di poco conto, in Italia sono poche le realtà che possono metter in campo risorse del genere: ed a quel punto dalle nostre parti il committente istituzionale vuole la certezza delle platee piene… con quel che segue…. 😉 My five cents, come sempre. Milton56

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