Il Festival da Jazz di St. Moritz è nato nel 2008 grazie all’iniziativa di Christian Jott Jenny, si svolge ogni estate nella splendida cornice alpina dell’Engadina.
📍 Location iconiche
- Dracula Club: la sede principale, fondata da Gunter Sachs nel 1972, ospita solo 200 spettatori, creando un’atmosfera esclusiva e ravvicinata, pagata ovviamente a caro prezzo, dato anche l’ alto tenore di vita svizzero. Per dare un idea il concerto di Christian Sands, uno dei più interessanti di questa edizione, costa 105 franchi svizzeri, Dianne Reeves 209 e Ludovico Einaudi 300.
- Miles Davis Lounge: aggiunta nel 2011, situata nel Kulm Hotel, offre un’esperienza jazz sofisticata.
- Concerti all’aperto: ogni domenica, il festival anima il centro di St. Moritz con performance gratuite sul Hauptplatz.
🎶 Spirito del festival
- Jazz puro e sperimentale: il festival celebra l’improvvisazione, con format come le Hidden Sessions, dove anche il pubblico partecipa all’esperienza creativa.
- Queste le note del book ufficiale del festival, la verità è però piuttosto diversa. Di sperimentale c’è ben poco, e in quanto al “puro” risulta difficile incasellare Einaudi o Vollenweider in programma in questo mese, per non parlare, a titolo di esempio, della Nannini o di Zucchero nelle passate edizioni.
- Inclusività e talento emergente: iniziative come Women in Jazz e New Generation promuovono la diversità e supportano giovani musicisti.
Artisti leggendari
Nel corso degli anni, il festival ha ospitato nomi come:
- Al Jarreau
- Chick Corea
- Diana Krall
- Brad Mehldau
Edizione 2025
Dal 3 al 27 luglio, la 18ª edizione e’ un assemblaggio di nomi interessanti, sconosciuti o del tutto estranei al mondo del jazz, questo ormai in sintonia con la maggioranza dei festival in tutto il mondo.

Il concerto gratuito più interessante è quello che vede Gregory Privat al pianoforte in una location fatata, Taiswald, un piccolo palco nel bosco di Pontresina, dove nel silenzio più attento e concentrato, rotto occasionalmente dal fruscio del vento, il pianista della Martinica ha dato vita ad un ora di ottima musica, riuscendo più volte a coinvolgere anche il pubblico, nonostante la temperatura tutt’altro che estiva, come si evince dalla mia foto.
Grande tecnica e perfetto controllo, in 60 minuti sono emerse le diverse anime musicali del pianista, dall’ impostazione classica con momenti dove a volte affiorano Philip Glass e Lubomyr Melnik, al retaggio folklorico antillano, fino ad espressioni più marcatamente ritmiche di stampo jazzistico. Molto brani vengono dall’ album Yonn del 2022, in particolare la delicata Song for Jojo e Le chapelier.

Grégory Privat è figlio di José Privat, celebre pianista del gruppo Malavoi, e ha iniziato a suonare il piano a soli sei anni, immerso fin da piccolo nella cultura musicale caraibica.
La sua musica è un ponte tra jazz contemporaneo e tradizioni creole, con influenze di biguine, gwoka e pop urbano. Dopo una formazione classica e studi da ingegnere a Tolosa, ha scelto di dedicarsi completamente alla musica, trasferendosi a Parigi e diventando uno dei nomi più brillanti della scena jazz francese.
🎶 Tra i suoi album più noti:
- Ki Koté (2011) – il suo debutto come leader
- Family Tree (2016) – con Linley Marthe e Tilo Bertholo
- Soley (2020) – primo progetto sul suo etichetta indipendente Buddham Jazz
- Yonn (2022) – il suo primo album solista, intimo e vocale
- Phoenix (2024) – un’opera spirituale e cosmopolita, che celebra la rinascita
Nel 2024 ha ricevuto il Prix Django Reinhardt, consacrandolo come uno dei più importanti artisti jazz francesi.
