Quando Dexter Gordon bazzicava Genova

More than you now” – 2 cd (Gleam Records )

Per circa venti anni, dall’inizio degli ottanta a fine dei novanta del secolo scorso, Genova ha vissuto una stagione da vera capitale del jazz. Accanto all’intensa attività del Louisiana Jazz club, aperto fin dal 1964 e rivolto al versante più legato alla tradizione, si sviluppò, a partire dal 1979, grazie a due giovani appassionati trasformatisi in organizzatori, Lino Zero e Marco Travagli, una rassegna ospitata all’interno di Villa Imperiale, nel quartiere di San Fruttuoso, che nel giro di pochi anni avrebbe portato in città i nomi più in vista del panorama dell’avanguardia jazz mondiale. L’Ellington Club ospitò fino al 1992 il festival nel parco di Villa Imperiale, offrendo agli appassionati concerti di Dexter Gordon, Art Pepper, Art Blakey, Chick Corea, Paul Bley, Keith Jarrett, Horace Silver, Joe Henderson Elvin Jones e Ron Carter John McLaughlin, Pat Metheny, Dave Liebman, Tim Berne, Gary Burton, Dave Holland, John Scofield, Michel Petrucciani, Jan Garbarek, Joshua Redman e Geri Allen John Surman, Jan Garbarek, Mike Stern, Miroslav Vitous, Brad Meldhau, nonché di moltissimi jazzisti italiani, Enrico Rava, Franco D’Andrea, Gianluigi Trovesi, Roberto Gatto, Flavio Boltro, Furio Di Castri . Per una breve parentesi,dal 1987 l’Ellington propose i suoi concerti in un piccolo locale del quartiere, (dove ricordo di avere ascoltato, fra gli altri, John Surman, Paul Bley e Jim Hall) per poi approdare al Porto antico dal 1994, con una parentesi presso il Teatro dei Parchi di Nervi, e quindi al Teatro Modena fino al 2006. L’importanza dell’operato dell’Ellington Club nella divulgazione del jazz mondiale è testimoniato dal fatto che alcuni concerti, oltrechè residenti nel cuore e nella memoria di moltissimi appassionati, sono stati immortalati su pubblicazioni discografiche: il più celebre è il disco di Joe HendersonAn Evening With Joe Henderson, Charlie Haden, Al Foster” ( Red Records), registrato nel corso dell’edizione 1987 del Festival, che conquistò il terzo posto nella classifica del 1988 di Down Beat, per essere in seguito stampato su cd e, da qualche anno, ripubblicato nella versione integrale di 2 cd. “Live in Genoa 1981” (Tramonti records) riporta, invece, il concerto dell’8 luglio 1981 del quintetto composto da Milt Hinton , Lee Konitz, Shelly Manne, Art Farmer e Ross Tompkins.

Il lungo, ma doveroso, preambolo per annunciare che un nuovo concerto registrato a Villa Imperiale, esattamente il giorno prima di quello di Konitz, è appena stato pubblicato su disco. Si tratta dell’esibizione del quartetto di Dexter Gordon con Kirk Lightsey al pianoforte, David Eubanks al basso ed Eddie Gladden alla batteria , riportata sul doppio cd “More than you know” pubblicato dall’etichetta pugliese Gleam Records grazie ad un accordo con la vedova di Gordon, Maxine ed il nipote di Woody Shaw, Presidente e Ceo della fondazione dedicata all’opera del celebre sassofonista. Il restauro e mastering sono stati realizzati presso i Sorriso Studios di Bari con l’ingegnere del suono Tommy Cavalieri e la direzione artistica di Angelo Mastronardi, pianista e patron dell’etichetta.

Il quartetto sul palco quella sera poggiava sul solido e collaudato sodalizio fra Gordon e Lightsey, conosciuto a Stoccolma nei primi anni settanta e quindi sostituto di George Cables nel gruppo del sassofonista per un quinquennio. Gordon, rientrato negli Usa dall’esilio europeo pochi anni prima, di lì a poco avrebbe conosciuto un nuovo momento di notorietà con l’interpretazione nel film di Bertrand Tavernier “Round Midnight“. A Genova ritornava due anni dopo il concerto al Teatro Margherita terminato con grande successo, nonostante le premesse ad alto tasso etilico. Il repertorio della serata di Villa Imperiale si sviluppa in quattro composizioni molto estese, che mettono in evidenza la forza gentile del sax, il dinamismo e la versatile espressività del pianoforte ed una solidissima sezione ritmica. Si parte con il romance e l’alternanza ritmica di “It’s You Or No One” , familiare numero del repertorio dell’epoca di Gordon, seguita da “HiFly” di Randy Weston, un tema riflettente sfumature soul e blues, con il pianoforte di Lightsley in grande spolvero, protagonista di fulminee svolte ritmiche impresse all’ improvvisazione, ed un eloquente solo di Eubanks. Qui termina il primo cd e siamo a circa mezz’ora di musica . Il secondo dischetto propone l’originale “Backstairs” un’immersione in ventotto minuti di swing senza risparmio di forze, con la prima metà del brano occupata, in sequenza, dalle continue variazioni sul tema del sax di Gordon e da uno scatenato Lightsley; la parte rimanente è dedicata quasi per intero ad un funambolico assolo di batteria con il quale Gladden si dimostra degno successore di Max Roach ed Art Blackey. Quindi le presentazioni dei musicisti precedute dal vocione di Gordon che esordisce con un “millegrazi“, ed infine il brano che dà il titolo all’album “More Than You Know“, standard proveniente dagli anni ’30, che Gordon trasforma in arte della ballad, inviando la melodia direttamente al cuore di chi ascolta, con quella voce perentoria e fragile ad un tempo, per quasi dieci minuti ininterrotti. Uno dei momenti più toccanti del concerto e del disco, completato dal solo di pianoforte sulla medesima lunghezza d’onda, e seguito, dopo la ripresa collettiva, da una improvvisazione solitaria di Gordon.

Per ricostruire il clima che accompagnò quell’esibizione abbiamo scovato uno degli organizzatori, Lino Zero, tutt’ora in prima fila quando a Genova arrivano i (rari) concerti degni di interesse, per attingere allo scrigno dei ricordi personali, che ci ha spalancato con grande disponibilità e simpatia. “Ricordo che a quel concerto, come d’altra parte a tutti quelli di quell’edizione di quel festival, 1981, era presente anche il Direttore di Musica Jazz Arrigo Polillo, Presidente onorario dell’Ellington Club. Ne riferì nel numero di Ottobre 1981 della rivista con queste parole : “Dexter è stato grande. E’ stato sempre un formidabile tenorsassofonista, sia pure soggetto ad alti e bassi (in relazione alla quantità di alcool ingurgitata nelle diverse occasioni), ma a Genova è stato fantastico; semplicissimo, swingante e comunicativo. Persino commovente. Gli ha giovato, evidentemete, la ripresa di contatto con i jazzisti americani, dopo il suo ritorno in patria a conclusione di un lunghissimo soggiorno europeo.

Gordon con Lino Zero

Poi un paio di aneddoti gustosi : “Ci fu il problema con il letto dell’albergo che era un po’ troppo corto per la sua statura. C’è da dire però che noi ci ponemmo il problema , ma lui, da gran signore quale era,non vi accennò minimamente. Altra cosa che creò un pò di scompiglio fu che i concerti si tenevano in una villa dove c’era un asilo. Visti i buoni rapporti che avevamo con la direzione avevamo sfuttato la possibilità di usare la struttura a mo’ di camerini. Peccato che, ad un certo punto, Dexter decise di accendersi uno spinello all’interno: apriti cielo. I rappresentati istituzionali si allarmarono subito ma, anche in quel caso, Dexter si spostò all’esterno senza creare la ben che minima opposizione.” Infine l’episodio più emblematico, con il sax di Gordon più forte delle…Forze dell’Ordine . “Quella sera c’erano in programma due concerti, il primo con il gruppo di Woody Shaw ed il secondo con Dexter. Il primo concerto si protrasse molto più del dovuto, per cui Dexter suonò a tarda ora. Questo spinse il vicinato a rivolgersi alla Polizia Municipale per fare interrompere la musica. I vigili, non potendo sottrarsi alle richieste dei cittadini, arrivarono sul luogo ma, trovando un pubblico tutto in piedi in prossimità del palco e completamente in delirio per la musica, non poterono far altro che ritornarsene da dove erano venuti. Non prima di aver chiesto a me di far terminare il concerto; al che feci presente che non ne ero in grado e che avrebbero potuto farlo usando la loro autorità. Per fortuna capirono la situazione, e se ne andarono senza battere ciglio.

Gordon con Arrigo Polillo

P.S. Chi voglia rivivere alcuni momenti dei concerti organizzati dall’Ellington Club può collegarsi ogni domenica mattina al podcast Jazztracks curato da Danilo Di Termini, che manda in onda in ogni puntata un estratto di storia del jazz a Genova attingendo a quelle registrazioni dal vivo. https: //linktr.ee/jazztracks.

1 Comment

  1. Grazie Andrea e Lino, articolo interessantissimo e ricco di aneddoti su quel concerto. Avete vissuto un periodo così ricco di esperienze che merita di essere documentato discograficamente e raccontato come avete appena fatto. Anche gli scatti sono molto belli. Immagino a cura di Gloriano Odero.

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