All romantics meet the same fate some day. Drunk and cynical and boring someone in some dark cafe.”
Joni Mitchell with Charles Mingus
Ieri Joni ha compiuto 75 anni. Auguri !
Negli anni successivi Joni Mitchell è diventata una poetessa del jazz, creando una corrente di questa musica insieme a Jaco Pastorius, Don Alias, Wayne Shorter ed altri nomi altisonanti di quegli anni.
Fonte: https://www.glistatigenerali.com/musica/la-musica-bisestile-giorno-113-joni-mitchell/
Mingus è un album discografico di Joni Mitchell, pubblicato dall’etichetta discografica Asylum Records nel giugno[7] del 1979.
Il grande contrabbassista Charles Mingus, incuriosito dall’ascolto della suite Paprika Plains contenuta nell’album Don Juan’s Reckless Daughter decise di contattare Joni Mitchell e le propose di ridurre e musicare i Quattro Quartetti di T. S. Eliot. La Mitchell, dopo un iniziale tentativo, fu costretta a gettare la spugna, commentando ironicamente che “piuttosto avrebbe preferito musicare la Bibbia”[1]. Mingus, desideroso comunque di collaborare con lei, le propose allora di scrivere i testi su alcune musiche da lui composte in vari periodi della sua carriera, tra i quali anche la storica Goodbye Pork Pie Hat. Ormai gravemente malato, Mingus si spense in Messico prima che l’album venisse completato, ma, fece in tempo a sentire, secondo quanto la Mitchell scrive nelle note di copertina, “tutte le canzoni tranne una, God Must Be A Boogie Man: sono sicura che l’avrebbe fatto ridacchiare”.
La veste grafica (copertina e interno del disco) fu curata dalla Mitchell stessa, arricchita di diversi suoi dipinti, come era avvenuto e sarebbe avvenuto ancora per diversi altri album della cantautrice-pittrice.
Fonte:Wikipedia