Joe Lovano ed i suoi ‘semi di cambiamento’

 

La sempiterna Discoteca Svedese continua ad aggiustare il tiro sui miei gusti musicali, e stavolta arriva ad un palmo dal bersaglio proponendomi questo intrigante ‘prossimamente’:

In primis, assistiamo ad uno degli occasionali ritorni di Joe Lovano presso la ben nota etichetta bavarese, che per l’occasione propone un’insolita copertina a colori (oddio, non è proprio un tripudio di Technicolor… comunque un bel notturno newyorkese, con i soliti indefinibili colori tipici delle metropoli in queste occasioni).
Una scorsa alla formazione conferma che Lovano in questa occasione voglia giocare ‘fuori casa’. Accanto a lui c’è Marylin Crispell, non esattamente il tipo di pianista che si immaginerebbe a fianco di uno dei campioni del sax tenore mainstream degli ultimi decenni: la Crispell infatti è cresciuta dapprima nei gruppi di Anthony Braxton degli anni ’70 ed ’80, evolvendo il suo rigoroso pianismo percussivo nel solco di Cecil Taylor e Paul Bley, sue dichiarate fonti di ispirazione. Coerentemente, il suo carnet annovera collaborazioni di gran livello ed accuratamente scelte, come quelle con Paul Motian, Gerry Hemingway, Andrew Cyrille, Anthony Davis (do you remember?), Tim Berne , Gary Peacock e recentemente Barry Guy e Paul Lytton in un ‘caldo’ disco Intakt da cui anche molti adepti del mainstream dovrebbero lasciarsi affascinare.
A completare il trio (organico che Lovano periodicamente frequenta) il batterista Carmen Castaldi, sulla breccia già dalla metà degli anni ’70, ex compagno di studi di Lovano alla Berklee School of Music e successivamente al suo fianco nei primi anni ’90 in varie occasioni.
La piccola formazione non è una ‘creatura di studio’, ma si sta rinsaldando in un giro di concerti che culminerà in marzo in una data presso la sede di San Francisco Jazz Collective (altro dettaglio intrigante, considerata la ben nota ‘linea’ dell’ensemble californiano), in cui Lovano incrocerà lo strumento anche con Bill Frisell e, mira popolo!, addirittura con Tyshawn Sorey.
Il brano ‘trailer’ è senz’altro marcato dall’ ‘aria di casa’ ECM: mood pacato e meditativo (anche per Cryspell…a parte qualche infinitesimale vibrazione dissonante), si direbbe quasi ‘notturno’, ma è comunque prematuro formulare previsioni sul carattere del cd completo. In ogni caso è importante che ECM si sia ricordata di esser (anche) una importante label jazz e che lo abbia fatto con una proposta che appare sin d’ora alquanto affascinante (come lo sono state anche altre ‘puntate’ in campo jazzistico degli ultimi mesi, purtroppo alquanto diradate nel tempo).
È presumibile che l’uscita del disco completo avvenga in gennaio. Non resta che attendere qualche notizia più circostanziata dal noto maniero bavarese, per il momento ponte levatoio ritirato…. Milton56

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