We Tuba a Tirano

Foto di Marina Magri, video di Luca Durand

Il sesto appuntamento del festival Ambria Jazz è nel piazzale dello scalo ferroviario di Tirano e presenta una anteprima assoluta, il gruppo We Tuba che vede artisti di lungo corso come la cantante Ada Montellatico e il polistrumentista Michel Godard affiancati da tre giovani realtà del jazz italiano: il pianista Simone Graziano, il contrabbassista Francesco Ponticelli e il chitarrista Francesco Diodati.

Un progetto nuovo, per il quale i musicisti hanno composto brani ad hoc o hanno riadattato brani comunque di loro composizione in misura paritetica. La musica proposta, in un organico volutamente senza batteria, predilige ed enfatizza le linee melodiche  in un continuo gioco di cesellatura tra la voce e gli accompagnatori. Per toni e per volumi il set era certamente più adatto ad un club o ad un teatro, ma la qualità e la raffinatezza degli intrecci sonori ha però convinto e coinvolto il pubblico.

Se di Godard si conosce ormai tutto, le sue presenze in Valtellina sono ormai numerose, bisogna però rimarcare come il musicista francese riesca sempre ad avvincere e a inserirsi con naturalezza in organici assai diversi tra loro, spaziando dai duetti ai gruppi più strutturati senza dimenticare la musica antica.

Note largamente positive vengono dai tre giovani accompagnatori, che spesso e a turno hanno preso in mano l’andamento della serata con sensibilità, raffinatezza e padronanza dello strumento. Il valore di Diodati e Ponticelli già lo avevo verificato in concerti in altri ambiti, è quindi Graziano per me la piacevole novità di questa serata. Ne ho ammirato il tocco, da cui si intuisce il percorso di studi classici, le doti di compositore e di accompagnatore. Tre ragazzi da seguire con partecipazione nelle loro future produzioni.

Ada Montellatico è stata perfetta padrona di casa, nonché autrice di quasi tutti i testi, comunicativa e sensibile sul palco e ideatrice del progetto We Tuba.  Il bis concesso dai musicisti, I’m a migrant, è un brano scritto appositamente da Paolo Fresu per We Tuba con il testo scritto dalla cantante ed insieme alle due composizioni di Godard mi è parso il più cantabile della serata.

godard

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