- Noah Preminger “AFTER LIFE”
- Criss Cross Jazz
- Prezzo € 18,50
Il sax tenore bostoniano d’adozione Noah Preminger, 33 anni e ben quindici album da leader in discografia, è approdato alla Criss Cross, nota label indipendente olandese che ha ridotto il numero di uscite ma non la qualità delle stesse e mantiene uno sguardo attento su quel che di meglio accade a New York e dintorni.
A tenere alto il blasone Criss Cross, ed a testimonianza di quanto Mister Teeskens tenga in considerazione questo jazzman, arriva questo secondo lavoro che bissa il convincente ”Genuinity” del 2018 ed anche stavolta sono con lui il trombettista Jason Palmer e il bassista Kim Cass, con cui Noah collabora da anni, cui si aggiungono il chitarrista Max Light e il batterista Rudy Royston. “After Life” è un concept album animato da tensione spirituale, in cui le composizioni del leader girano tutte attorno ad un tema che potrebbe destare classiche reazioni apotropaiche, ovvero la morte e cosa ci sarà dopo la vita. Partendo da “World of Twelve Faces” in cui il riferimento è al dodecaedro che secondo Platone ispirò il Creatore per la composizione dell’universo, fino a “World Of Illusion”, il dilatato blues che chiude l’album, ci s’interroga con lucidità sui quesiti di sempre senza sovrastrutture religiose definite, sublimandoli in brani magnetici, al tempo stesso spettrali e consolatori (“Hovering World”, “Nothing World”), in cui il tenore di Noah disegna traiettorie oblique, trenodiando sapientemente (“Island World”, “Senseless World”) in spazi aperti, sorretto da un magnifico Royston e dialogando con l’ottima chitarra di Light, come in una sorta di Kaddish laico, dagli esiti aperti e indefiniti.
Sorpresa nel booklet: ad ogni brano corrisponde una poesia di Ruth Lepson, scrittrice bostoniana che ascoltando la musica ha composto liriche traslucenti ed affilate, da respirare con lentezza. Ecco quelle che accompagnano “Sensless World“:
You wriggle along the endless warehouse floor,
Until you feel another human,
What you crave above all things.
So you cling —arm, hair, mouth—
But your body stings.
It’s more than you can bear.
Your pores open,
The pain pours over you,
Nostalgia for what you never had.
Il ragazzo dodicenne che andava a lezioni da Dave Liebman ha raggiunto una magnifica maturità, e questo, a nostro avviso, è il suo disco migliore. (Courtesy of AudioReview)