featuring
Charles Gayle – tenor saxophone
Marilyn Crispell – piano
Rashied Ali – drums
Peter Kowald – double bass
PETER KOWALD TRIO
Harvest Green
John Betsch – drums
Charles Gayle – tenor saxophone
Peter Kowald – double bass
JOHN ZORN DUO
Sunday Afternoon at Life Cafe
John Zorn – reeds
Wayne Horvitz – keyboards
BILLY BANG’S FORBIDDEN PLANET
Music For The Love Of It
Kim Clarke – bass
Wayne Horvitz – keyboards
Oscar Sanders – guitar
Bobby Previte – drums
Billy Bang – violin
WILLIAM PARKER & PATRICIA NICHOLSON ENSEMBLE
A Thousand Cranes Opera
Wayne Horvitz – piano
Ricardo Strobert – alto sax, flute
Masahiko Kono – trombone
Denis Charles – drums
William Parker – double bass
Lisa Sokolov – voice
Jeanne Lee – voice
Ellen Christi – voice
Patricia Nicholson Parker – dance
Maria Mitchell – dance
Carol Penn Muhammed – dance
Frank Boyer – dance
Keith Dames – dance
A.R. Penck – stage design
CHARLES TYLER QUINTET
Life Can Be Whatsoever
Roy Campbell Jr. – trumpet
Curtis Clark – piano
Wilber Morris – double bass
John Betsch – drums
DON CHERRY & THE SOUND UNITY FESTIVAL ORCHESTRA
Kangaroo Hoopie
Don Cherry – conductor, piano
Maria Mitchell – dance
Peter Brötzmann – tenor sax
Rüdiger Carl – tenor sax
Daniel Carter – alto sax
Denis Charles – drums
Ellen Christi – voice
Peter Kowald – double bass
Wilber Morris – double bass
Felice Rosser – electric bass
JEMEEL MOONDOC SEXTET
In Walked Monk
Roy Campbell Jr. – trumpet
Ellen Christi – voice
Rahn Burton – piano
William Parker – double bass
Rashied Ali – drums
Jemeel Moondoc – alto sax
IRÈNE SCHWEIZER DUO
For Julian Beck
Irène Schweizer – piano
Rüdiger Carl – tenor sax
PETER BRÖTZMANN ENSEMBLE
Alarm
Peter Brötzmann – tenor sax
David S. Ware – tenor sax
Frank Wright – tenor sax
Charles Gayle – tenor sax
Jemeel Moondoc – alto sax
Roy Campbell Jr. – trumpet
Masahiko Kono – trombone
Irène Schweizer – piano
Peter Kowald – double bass
William Parker – double bass
Rashied Ali – drums
RISING TONES CROSS was funded by
NRW Filmbüro and DFFB, Berlin 1984
Original Concert Recordings by
Jost Gebers
Production / Cinematography / Director
Ebba Jahn
Questo film di circa 2 ore è un ritratto a forma di documentario del nuovo jazz, di New York come la città che lo genera e dei musicisti che lo suonano. I pensieri del sassofonista CHARLES GAYLE e dei bassisti WILLIAM PARKER e PETER KOWALD dalla Germania accompagnano lo scorrere del film.
È stato trasmesso sulla televisione pubblica tedesca e svizzera ed è stato proiettato in occasione di eventi cinematografici e jazz in tutto il mondo da allora RISING TONES CROSS è un pezzo di pura nostalgia per alcuni, un prezioso documento storico per altri … Il film è palesemente romantico. C’è un certo fascino nelle immagini di una New York sporca dove la scena sembrava essere più vibrante e i musicisti più creativi. E la musica è meravigliosa, irresistibile anche per le persone meno avvezze alla musica improvvisata. Rising Tones Cross offre una certa continuità, dimostrando come il jazz sia comunque sopravvissuto anche quando il pop, il rap e l’heavy metal hanno iniziato a impadronirsi completamente dei media e dell’intero palcoscenico mondiale della musica.
Andrey Henkin ( AllAboutJazz)
Rising Tones Cross è un documentario intelligente che illumina la scena avant-jazz di New York nei primi anni ’80. Questo film jazz esplora l’improvvisazione complessa attraverso esibizioni dal vivo e interviste esclusive. Il film presenta un brillante scorcio di John Zorn e Wayne Horvitz che si esibiscono in un “Sunday Afternoon At Life Cafe”. Charles Gayle snocciola considerazioni introspettive sulle influenze musicali e Peter Kowald analizza le prestazioni personali rispetto ai valori concettuali dell’avanguardia. La discussione si sviluppa sulle dinamiche razziali tra musicisti in bianco e nero nella nuova scena musicale. Si giunge anche a conclusioni importanti su quanto sia insignificante la musica jazz sia economicamente che da un punto di vista dell’immagine nell’universo dello spettacolo americano e se la musica d’avanguardia possa essere una piattaforma per migliorare la coscienza delle persone. (Justin St.Vincent, XtremeMusic)
Duck Baker, Coda Magazine:
… Musicalmente e visivamente è molto interessante, ma in un certo senso, la cosa migliore di tutte è il semplice fatto che mostra artisti contemporanei nel loro habitat naturale, nelle strade, nei loft delle esibizioni o nei loro appartamenti, parlando di se stessi ed essendo se stessi. Non c’è stata molta documentazione sulla musica jazz degli anni 80′ così com’è realmente, e questo film suona veritiero su quei personaggi e la loro musica
Un doppio ritratto di New York e del “New Jazz” a metà degli anni ’80, questo film non è chiaramente adatto ad un programma televisivo. La lunga durata offre il tempo per un vero ascolto: alle parole nelle interviste con il sassofonista autodidatta Charles Gayle, il contrabbassista William Parker e Peter Kowald, di cui Ebba Jahn presenta qui la ricerca delle radici (afro) americane della sua musica. Tre voci per avvicinarsi all’economia di una musica, per raccontare la vita borderline di musicisti mai ricchi, anzi, spesso alle soglie della povertà, a volte costretti a chiedere aiuto economico gli amici o, addiritura, frugare nella spazzatura per poter mettere insieme pranzo e cena. Nel film si ascolta molta musica, con lunghi estratti di una dozzina di concerti, con circa quaranta grandi musicisti in azione.