JAZZ TRACKER’S POLL 2022 – PROCESSO ALLA TAPPA

Dopo aver scrutato per giorni le visite alla pagina, ci siamo convinti che ormai il flusso dei voti per il Tracker’s Poll 2022 si sia ormai arrestato.

Ci sono stati alcuni problemi tecnici che possono aver inciso in minor misura sulla precisione dei dati, ma il più importante è quello dei voti espressi: sono 88, a fronte di ben 384 visite ad una pagina che non ha alcun sostanziale contenuto redazionale, al di fuori dell’espressione del voto.

L’anno scorso i votanti furono ben 123, per tacere dei fasti del 2020 dove si raggiunsero i 333 votanti.

La redazione di Tracce: io sono quello biondo … naturalmente

Nelle stanze della redazione di Tracce è infuriata la discussione.

Abbiamo sbagliato la rosa dei nomi? Ma in fondo si tratta di quelli che hanno fatto registrare le uscite di cui si è parlato di più, ed alcuni sono anche comparsi in Italia per date concertistiche.

Ha inciso la mancanza nel format di CrowdSignal di un’opzione ‘aperta’ per l’indicazione di preferenze proposte dai lettori? Ma qualche ardimentoso (a proposito, grazie ancora) ha sfruttato lo strumento dei commenti per allargare la ‘rosa’. Abbiamo visto comparire Fred Hersh, Dave Holland Aziza, Mark Turner 4tet, Avishai Cohen 4tet: preferenze che rivelano anche un’attenzione alla scena live dell’anno.

Una rilevante fetta del nostro pubblico non conosce i musicisti proposti? Ipotesi che abbiamo considerato, ma sull’altro piatto della bilancia va messo lo spazio dedicato su Tracce a molti di loro, con inserimento di clips musicali a documentazione dei lavori presentati (a proposito: ascoltatele per favore, la ricerca costa spesso fatica ed espone anche qualche rischio visto il clima di caccia alle streghe che dilaga da tempo su YouTube in materia di diritti…).

(Modalità Impolitico ON). Qualche voce ha accennato ad una stanchezza indotta dall’inflazione di ‘Best of’ sul web e sulla stampa specializzata. Io mi sento di replicare con forza che questo è un sondaggio completamente diverso, perché è il VOSTRO  e non quello di blasonate giurie autonominatesi (en passant, in questo campo quest’anno abbiamo assistito a fenomeni francamente surreali… ). Continuo ad essere convinto che nel piccolo mondo del jazz italiano ci sia poca o nulla attenzione al pubblico ed ai suoi orientamenti, che dovrebbero invece avere un grande interesse soprattutto per i professionisti del settore (come avviene all’estero): ed i risultati si vedono, mi viene da osservare.  Non mi si venga a dire che il medesimo pubblico non è in grado di formulare un giudizio sereno ed informato sulla scena, perchè i piccoli risultati che seguono sono di gran lunga più seri di parecchi cartelloni milionari che vedremo andare in scena nei prossimi mesi.

Eravamo tentati di lanciare un altro sondaggio dedicato alla scena italiana: ma sommando gli esiti di cui sopra ai consistenti rischi di distorsioni dovuti a flussi di voti di truppe cammellate di parenti&amici mobilitate solo per l’occasione (fenomeno già ampiamente manifestatosi in passato anche altrove), siamo molto dubbiosi sull’opportunità di imbarcarci in una simile avventura. A noi interessano i nostri veri lettori, non le carovane in transito (modalità Impolitico OFF).

I redattori responsabili del sondaggio, attualmente impegnati in un seminario motivazionale presso Volgograd…

Abbiamo perso un’occasione di conoscervi meglio e di orientare con più precisione la nostra attività: vuol dire che continueremo a muoverci al buio fidando nell’intuizione (e nella fortuna). Un residuo di ottimismo: il piccolo capitale di voti messoci a disposizione da CrowdSignal è in larga misura intatto, e disponibile per esser utilizzato per altri sondaggi che possano lanciare un raggio di luce nella platea buia dove sedete voi.

Ma non facciamo torto ai Valorosi Ottantotto che hanno fatto sentire la loro voce. Una notazione generale è quella di un voto molto distribuito, senza particolari picchi di concentrazione sui soli ‘grandi nomi’. Certo, un pezzo da 90 come Bill Frisell guida la classifica, ma ex aequo con un musicista che qui abbiamo amato pressochè tutti: JD Allen, bistrattato dalla nostra distribuzione discografica, per tacere del nostro circuito concertistico. Questa piazza d’onore ci fa molto piacere, e sotto sotto pensiamo di aver un poco contribuito alla sua affermazione con i nostri articoli su di lui. Dell’Ultimo Guru Charles Lloyd c’è poco da dire: un’ottuagenario che sforna un intero, organico ciclo di trii con musicisti che potrbbero esser suoi figli (ed anche nipoti) non poteva e non doveva passare inosservato. Immanuel Wilkins per fortuna non piace a solo a noi, è veramente un astro nascente anche per parecchi nostri lettori. Halvorson, Iyer, Joshua Redman e Lovano si confermano ormai dei classici contemporanei anche mantenendo un passo regolare ed alieno da exploit troppo forzati. Scorrendo le ultime posizioni mi viene un solo rimorso: aver mandato un po’ allo sbaraglio Nduduzo Makhathini, pianista e leader di grande fascino e personalità di cui avremmo dovuto parlarvi prima (soprattutto io che ho avuto la fortuna di ascoltarlo dal vivo a Mantova): mea culpa, espieremo quantoprima.

Custodite con cura la tessera elettorale, mi raccomando, torna utile per prossime occasioni. Milton56    

Risultati definitivi (quasi) alla chiusura dello scrutinio (si ringazia il Ministero degli Interni per concessione di apposita strumentazione – vedi sotto )

Voti espressi  88

Bill Frisell 11

JD Allen 11

Charles Lloyd 9

Immanuel Wilkins 8

Mary Halvorson 8

Vijay Iyer 7

Christian McBride 6

Joshua Redman 5

Joe Lovano 5

Tyshawn Sorey 4

Melissa Aldana 4

David Murray 3

Pat Metheny 2

Marquis Hill 2

Nduduzo Makhathini 2

Orrin Evans 1

Nelle grandi classiche ciclistiche a tappe era sempre previsto un riconoscimento per la ‘maglia nera’, l’ultimo in classifica, vero proletario del pedale. Per Nduduzo è un risarcimento morale dovuto e meritato

4 Comments

  1. Ciao, io ho votato Tyshawn Sorey, più o meno i primi giorni della pubblicazione del sondaggio, ma non mi pare di averlo visto in classifica. Avevo controllato dopo e se non ricordo male c’era più di un voto…

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    1. Bravo, hai ragione. In realtà i voti per Sorey sono stati 4 (tra l’altro ho insistito io per l’inserimento in rosa, colpito dalla ecletticità dei suoi lavori apparsi lo scorso anno). Devi sapere che il povero Poll è stato vittima di un incidente informatico che ha azzerato i suoi contatori (mannaggia ai refresh di WordPress…) e quindi la classifica attuale è frutto di una ricostruzione condotta su screenshots precedenti all’incidente ed al successivo ripristino del sondaggio. Provvedo a reintegrare la classifica. Milton56

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