Nel 99% della nostra produzione gli articoli sono originali e provengono dalla nostra esperienza e sensibilità. Ogni tanto però capitano articoli presi dalla rete e particolarmente interessanti, per una o più ragioni, che cerchiamo di tradurre e proporre nel migliore dei modi. E’ il caso di questo pezzo, ad opera di un giornalista brasiliano, Fabricio Vieira, che racconta la genesi della ristampa di un album di un musicista tanto poco conosciuto dai più quanto tanto apprezzato dai pochi che hanno avuto la ventura di conoscerlo musicalmente. Buona lettura.
Una delle ristampe di uno dei più grandi classici del mondo del free jazz è finalmente in arrivo. Il leggendario album per violoncello solo By Myself del grande Abdul Wadud(1947-2022), è in ristampa e ora ha una data di uscita: 30 aprile 2023. Purtroppo Wadud è morto lo scorso anno e non potrà assistere a questo momento storico, anche se, prima della scomparsa, aveva autorizzato il progetto di ristampa.
Nato a Cleveland, Ohio, il 30 aprile (da qui l’idea di ripubblicare l’album proprio in quel giorno) e battezzato all’anagrafe come Ronald DeVaughn, iniziò a prendere lezioni di violoncello da bambino, negli anni ’50, e proseguì i suoi studi laureandosi all’Oberlin Conservatory College, completando il suo percorso accademico con un master alla State University di New York.
All’età di 20 anni, ancora studente, già era presente nella scena jazz di Cleveland. Dal momento in cui divenne musulmano e fu ribattezzato Abdul Wadud, abbiamo la sua prima registrazione, l’album Al-Fatihah, con il leggendario Black Unity Trio. Negli anni ’70 lo ritroviamo a New York, dove, mentre diventerà uno dei nomi di spicco della scena loft (suonando e registrando con Julius Hemphill, David Murray, Muhal Richard Abrams, Arthur Blythe, tra gli altri), entra a far parte della New Jersey Symphony. Manterrà questo duplice ruolo per molti anni, attivo sia nel mondo del jazz che in quello classico. Abdul Wadud si sarebbe allontanato dalla musica negli anni ’90.

“ Mi sono avvicinato al violoncello non nel senso lirico per cui era noto. A volte ho avuto un approccio percussivo, un approccio accordale, così come un approccio lineare e ho cercato di incorporare tutto ciò a seconda della situazione e delle esigenze della musica in quel momento”, ha raccontato Wadud in una rara intervista del 2014. Era il 1977 quando il violoncellista, compiuti i 30 anni, decise di portare avanti un progetto che aveva in mente da tempo: incidere un album per violoncello solo. In un momento in cui l’editing di un album era qualcosa di molto più complicato rispetto allo scenario che abbiamo oggi, Wadud ha compreso che avrebbe dovuto fare tutto da solo.
Ha prenotato uno studio, ha effettuato la registrazione e ha risparmiato denaro per realizzare un’edizione indipendente attraverso l’etichetta che ha creato per questo, la Bisharra Records. Il progetto era così personale che Wadud ha persino firmato le note di copertina dell’album By Myself , il titolo non potrebbe essere più preciso. L’album conteneva sei brani, tutti scritti da Wadud, tre su ciascun lato del vinile, con durate relativamente ravvicinate, che vanno dai 5 ai 7 minuti ciascuno. Se la musica di By Myself deve molto all’improvvisazione e alla spontaneità espressiva, non si tratta esattamente di un album di libera improvvisazione, c’è un lavoro compositivo anch’esso presente e palpabile.
Ci sono temi come Kaleidoscope ed Expansions , dove la libertà improvvisativa è più marcata, e ci sono anche brani caratterizzati maggiormente dal loro lirismo e da linee melodiche ben marcate e incantatrici, come Oasis o la seducente e malinconica Camille .

La violoncellista Tomeka Reid, invitata dal New York Times nel 2020, insieme ad altri violoncellisti, a mettere in risalto un pezzo fondamentale creato per il suo strumento, ha scelto Camille. Dopo aver sottolineato l’importanza di Wadud e di By Myself per lei , ha detto: “Amo la libertà e la creatività del suo modo di suonare. Usa l’intera gamma del violoncello e si muove con disinvoltura tra lirica, suono libero e groove, qualcosa che mi sforzo di fare nel mio lavoro. È sicuramente un violoncellista che vorrei non solo conoscessero più violoncellisti, ma anche più persone in generale ”.
È difficile conoscere l’impatto e le ripercussioni che ebbe l’album quando uscì, ma By Myself finì col diventare una reliquia e un pezzo da collezione nel tempo; negli ultimi anni, una copia dell’LP quotava 1.000 dollari. La ristampa di Gotta Groove Records aiuterà a portare questa musica impeccabile a più persone. By Myself esce su LP (150 grammi), e in digitale, con il materiale rimasterizzato dall’ingegnere del suono Paul Blakemore dall’unica copia master esistente. Indubbiamente, la ristampa dell’anno.