CT! – Clark Terry & il suo generoso lascito…

ADAM SCHROEDER & MARK MASTERS – CT! – Capri Records – Supporti disponibili: CD (€.20) LP (€.41)

La piccola etichetta californiana Capri Records, fondata dal collezionista e fotografo Tom Burns, è ancora viva e suona per noi! Quest’incisione per ampio ensemble rimette in circolo il nome di un trombettista storico, il grande Clark Terry (St. Louis 1920/ Pine Bluff 2015), qui tributato con grandi dosi d’amore da una big band dal suono potente e compatto, con degli arrangiamenti certosini messi a punto da Mark Masters, una vera eminenza grigia in materia.

Ebbe a dire tempo addietro Wynton Marsalis, parlando di Clark Terry durante una celebrazione al Lincoln Center: “Cosa c’è di più profondo di rispetto ed amore? C’è quello che noi sentiamo per lui: venerazione”.

L’idea di un tributo a Clark Terry, alfiere ahinoi piuttosto dimenticato alle nostre latitudini, è stata del baritonista Adam Schroeder che voleva così celebrare i 100 anni dalla nascita del Nostro incidendo alcune tra le sue composizioni più celebri, con esclusione dei brani cantati in stile scat che contribuirono non poco al suo successo dell’epoca e che non trovano posto in questo lavoro. Poco importa se per motivi pandemici e per ritardi nell’assemblare questa Big Band ecc. la registrazione sia poi slittata di un paio di anni, questo è un classico disco evergreen-tribute che potrebbe essere stato inciso anche 30 o 40 anni fa, ovvero nel 2050, senza che alcuno di noi ne abbia a stupirsene più di tanto.

Quasi tutti i componenti dell’orchestra hanno avuto a che fare con CT e nel corso della registrazione sono sgorgati aneddoti, risate e ricordi come se piovesse. Del resto questo feeling, coinvolto e sorridente, coglie in pieno lo spirito di “Mumbles” che con il suo stile ed il sound sciorinato nelle orchestre di Basie ed Ellington ha finito per influenzare legioni di trombettisti, sempre senza disgiungere il rigore estremo della disciplina da un’inestinguibile joie de vivre.

E allora “CT!” è un disco di quelli “consolatori”, per ripigliarsi dalle storture del vivere e contro il logorìo della vita moderna qui si swinga alla grande, dal primo brano in scaletta, “Serenade To a Bus Suite”, con Schroeder sugli scudi col timbro pieno del suo baritono che sa far viaggiare anche a gran velocità, un brano assai celebre tratto dall’omonimo album Riverside del ‘57, fino al finale “In Orbit”, che arriva dal disco del ‘58 in quartetto con Monk al pianoforte. In mezzo, un pugno di pezzi gloriosi tirati a lucido, rispolverati con rispetto per le partiture originali e con un’evidente passione per quel che si va ad eseguire.

Gli arrangiamenti di Masters accendono con acume lo spotlight su ogni solista al momento giusto, con estrema naturalezza mentre alla batteria Peter Erskine si ricollega ai tempi eroici in cui suonava agli ordini di Stan Kenton.Il sorriso di CT aleggia per un’ora anche sui nostri volti mentre ascoltiamo i magnifici temi di un venerato maestro, la voglia di rimettere i vecchi dischi sul piatto è forte, l’obbiettivo è stato perfettamente centrato.

(Courtesy of AudioReview)

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