Ci sono alcuni dischi, come quello di Han Bennink, il batterista olandese che è stato un pioniere del free jazz europeo e anche un artista visivo. Ha fatto un disco nel 1967 e si tratta di un disco fantastico, è uno dei migliori in assoluto in questo campo della musica, e tutte le copertine sono state fatte a mano da Han. Disegni, collages, piume fissati direttamente sulla copertina, Si tratta di un’avventura. E penso di avere 11 copie ora di questo disco. E se voglio sentirmi veramente bene, prendo tutti e 11 gli album e li metto sul pavimento e poi rimango li e li guardo e sorrido
Mats Gustafsson
Gustafsson, sassofonista svedese cinquantaquattrenne, è anche un instancabile collezionista di vinili. Vive in Austria, a Nickelsdorf , cittadina dove annualmente si svolge un importante festival jazz free oriented. All’interno della propria casa si è fatto costruire una stanza della musica che potete ammirare (e invidiare) nella foto in cui si arrampica sugli scaffali sotto lo sguardo della figlioletta.
Beh, non chiederei tanto, soprattutto per quanto riguarda il numero dei dischi. Sogno una ‘stanza della musica’ adeguatamente isolata acusticamente, che consenta una serena fruizione della musica a volumi adeguati (non si richiedono certo livelli sonori da concerto rock), senza complicazioni di vicinato. Ma purtroppo i crimini della nostra edilizia del dopoguerra, soprattutto nelle grandi città, rendono questo desiderio modesto una vera utopia. Sob.. Milton56
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