Amedeo Furfaro è giornalista, critico musicale e musicista operante a Cosenza e collabora, tra le altre, al periodico on line A proposito di Jazz. E’ anche autore di diversi saggi dal jazz alla musica antica e classica, fino all’etnomusica ed al teatro musicale. Sul proprio sito l’autore mette a disposizione gratuitamente il download di almeno cinque pubblicazioni che non possono che destare l’interesse dell’appassionato: si tratta del primo* e secondo volume della trilogia “Il giro del jazz in 80 dischi” e di una possibile “Agenda Jazz”. C’è inoltre una libro, Brutium Graffiti, che si occupa del jazz a Cosenza nel 900 e Warreniana, un libretto illustrativo denso di notizie su Harry Warren a commento di un album compilation registrato live fra il 1992 e il 1993 al festival Accademia del Jazz promosso dal Centro Jazz Calabria all’Universitá della Calabria..
Il primo volume della trilogia, Il giro del jazz in 80 dischi, ha lo scopo di setacciare il jazz italiano in una sorta di Arca di Noè di inizio millennio tramite i dischi. In prefazione, con l’occasione, si parla di critica del jazz e della stilistica/retorica applicata al campo della musica neroamericana.
Dove va il jazz italiano oggi?
Uno dei segnali per capirlo è la produzione discografica. È dai cd in circolazione che fuoriesce un quadro in genere attendibile delle personalità musicali principali o di quelle emergenti, delle formazioni, delle etichette di major e di indipendenti che si muovono sul mercato.
Questo volume allora non è una semplice rassegna di articoli dell’Autore apparsi sulla stampa sia specializzata che non a sua firma fra il 1999/2000 e il 2014, oltre a diversi appunti e “Asterischi”. In realtà si presenta come un breve almanacco sul jazz nazionale su disco, in un periodo abbastanza lungo, arricchito anche da aforismi e abstracts, immagini e riflessioni, diretto anche a un pubblico di non specialisti
Nel secondo libro, Ancora 80 dischi, si tracciano i lineamenti di un jazz made in Italy focalizzato sul secondo decennio di questo secolo. Il jazz italiano appare adulto, classificabile in ortodossi e innovatori, ma anche con alfieri di una “terza via” in cui confluiscono neoromantici, surrealisti e realisti, impressionisti ed espressionisti, per usare categorie extrajazzistiche. E dove ai Grandi Maestri ed alla generazione di mezzo si vanno affiancando giovani leoni di tutto rispetto.
C’è poi l’Agenda Jazz, dove sono annotate idee, immagini, profili di generi musicali e musicisti, forme e movimenti musicali, rappresentazioni e colori del jazz oltre a sue relazioni con grafica, animazione, dischi, lirica, poesia improvvisata, filatelia, psicanalisi…ne vien fuori una Jazz Appreciation intesa quale approccio volto alla conoscenza sensibile e fluida della musica jazz, legata alle dinamiche sociali ed artistiche del novecento e contemporanee.
*Sulla pagina dei download c’è purtroppo un errore, il primo volume della trilogia non c’è ed invece il secondo è replicato due volte. Speriamo che l’autore provveda a correggere l’errore nato dopo l’inserimento del secondo libro.