A drum is …a festival – Gezmataz 2019

Sarà tutta dedicata alle percussioni ed ai loro protagonisti la sedicesima edizione del Gezmataz festival, la più importante (anzi ormai l’unica)  rassegna che Genova dedica al jazz e derivati,  grazie alla costante ed inesausta attività dell’omonima associazione capitanata dal chitarrista Marco Tindiglia. Quest’anno un giorno in più, oltre al consueto corredo di workshops per aspiranti musicisti e fotografi, per rappresentare al meglio uno spicchio dell’attuale panorama mondiale.

Si parte infatti Mercoledì 24 luglio con il gruppo di Dave Weckl, batterista dagli anni ottanta delle bands di Chick Corea, membro della hall of fame dei 25 migliori specialisti dello strumento al mondo, e titolare di una band a proprio nome : insieme al veterano chitarrista Mike Stern, uno dei protagonisti del  periodo elettrico di Miles Davis negli anni ottanta, in ripresa dopo il terribile incidente del 2016, proporrà un set ad alto potenziale fusion in compagnia di Tom Kennedy e Bob Franceschini al basso e sassofono.

Ancora un grande batterista, Joey Baron, sarà al centro della seconda serata di Giovedì 25 luglio, intento nella costruzione delle atmosfere decisamente più soffuse ed ambientali del trio del chitarrista danese Jakob Bro, insieme ad un altro asso della scena jazzistica, il contrabbassista Thomas Morgan. Al centro del set prevedibile spazio sarà riservato ai contenuti del recente album”Bay of rainbows” uscito mesi fa per ECM.

Un trio di alto lignaggio, con uno dei maestri di Weckl, Peter Erskine, insieme ad Eddie Gomez al contrabbasso ed al “nostro” Dado Moroni animerà la terza serata del festival,  che si preannuncia come una passerella mainstream di valore assoluto, magari con qualche sorpresa riservata dall’eclettico maestro delle percussioni, dal contrabbassista per un decennio al fianco di Bill Evans e dal pianista genovese ormai patrimonio mondiale del jazz.

In tema di maestri, eccone un altro, l’indiano Trilok Gurtu, che sabato 27 luglio si esibirà insieme alla Unigezz big band, un ensemble formatosi intorno all’università di Genova completo di sezione d’archi e vicino ai 40 elementi. Un incontro inedito  fra gli elementi etnici e la pirotecnica energia di Gurtu ed un’orchestra come da tempo il jazz genovese non è più abituato a vedere.

Infine si chiude con il consueto concerto domenicale del gruppo di docenti dei workshops, Marco Tindiglia, Andy Sheppard, Henry Cole, Furio Di Castri, un collaudato ensemble che si riunisce almeno  una volta l’anno per celebrare la chiusura del festival e che rappresenta una consolidata produzione originale nata sui moli del poro di Genova.

Tutti i concerti iniziano alle 21.30 in Piazza delle Feste del Porto Antico: l’intera rassegna è disponibile con un abbonamento di 50 euro, oppure è possibile acquistare singoli biglietti per le prime quattro serate a 18 euro.

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