È scomparso il grande jazzista di Memphis, Harold Mabern, un prodotto della fertile scena musicale della città, che divenne un maestro del piano soul “post-bop”. Aveva 83 anni.
Era noto per aver suonato con leggende come Miles Davis e Sonny Rollins.
La morte di Mabern è stata annunciata giovedì dalla sua attuale etichetta discografica, la Smoke Sessions Records, con sede a New York, dove Mabern ha vissuto gran parte della sua vita da adulto. La causa della scomparsa non è stata rivelata.
Frequentando la Douglass e poi la Manassas High School (che era famosa per il suo programma musicale), Mabern apparteneva a un’impareggiabile generazione di musicisti jazz di Memphis degli anni ’50. Quella generazione includeva musicisti quali il pianista Phineas Newborn Jr., il trombettista Booker Little e i sassofonisti George Coleman, Frank Strozier e Hank Crawford .
L’influenza di Phineas Newborn, Jr. rimane evidente nello stile di Mabern, in grado di suonare le linee veloci in un ottava a due mani (o due ottave) all’unisono in modo fantasioso e potente.
Sebbene Mabern abbia studiato musica in un conservatorio di Chicago, amava sostenere di aver “ottenuto le conoscenze dall’università delle strade”, come disse al Knoxville News Sentinel in un’intervista del 2012. “Non devi andare a scuola per imparare a suonare questa musica.”
Dopo essersi trasferito a New York, Mabern ha suonato con alcuni dei musicisti più importanti del jazz, tra cui Davis, Rollins, Wes Montgomery e Sarah Vaughan.
Ha reso omaggio alle sue radici con il suo primo album come leader, “A Few Miles from Memphis,” del 1968, dove è stato affiancato da George Coleman. Oltre 20 album come leader sono seguiti nei successivi cinque decenni, tra cui un tributo a Newborn del 1995, “For Phineas” e “Greasy Kid Stuff” degli anni ’70 che ha mostrato l’influenza della musica funk e fusion.
In una recensione dell’album di Mabern del 1978 “Pisces Calling”, Marc Myers, autore di “Why Jazz Happened”, scrisse: “Mabern’s fingering is commanding and lyrical. His chords aren’t merely played but hurled like fistfuls of darts, and there’s an urgent snap to his delivery.”
Negli anni ’90, Mabern si unì a una generazione più giovane di pianisti jazz di Memphis – tra cui James Williams, Mulgrew Miller e Donald Brown – per una serie di album e tournée come “The Contemporary Piano Ensemble”.
Mabern ha anche insegnato musica alla William Paterson University del New Jersey per 36 anni, influenzando diverse generazioni di studenti e musicisti. “Non mi considero un insegnante”, ha detto Mabern al News Sentinel. “Sono tutt’al più uno studente avanzato. Non smetti mai di imparare. Se smetti di imparare, potresti anche andare a nasconderti in un buco da qualche parte.”
Mabern ha fatto quella che sarebbe stata la sua ultima apparizione a Memphis nell’aprile del 2018.
Dovrebbe essere soul jazz, no?
Sono blasfema se dico che mi ricorda Horace Silver? Che a me piace molto, soprattutto per “Song of My Father”, che per me ha un suo senso?
Ciao
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Qui a TdJ abbiamo in grande considerazione i blasfemi, non a caso siamo tra i pochissimi che dicono verità scomode sui festival nostrani infarciti di mezze figure e bolliti misti. Piena condivisione poi sull’apprezzamento a Silver !
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Grazie 🙂
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P. S. I musicaclassicologi sono molto rigidi e non sopportano interventi, accostamenti, nessi e così via. Viva i jazzologi e/o jazzofili!
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