Il jazz ed i jazzisti: specie in via di estinzione ?

Nella foto: gli eventi previsti nel mondo per l’International Jazz Day

«C’è bisogno di tenere in vita il mondo della musica, musicisti e organizzatori: un segnale rivolto sia ai frequentatori e agli ascoltatori dei concerti che alle autorità, perché nel marasma generale si ricordino anche del peso e del valore di questo mondo». (JIP on streaming)

“Lo streaming non può essere un surrogato della fisicità e dell’esperienza della musica dal vivo ma andiamo incontro a mesi in cui anche lo streaming dovrà reinventarsi trovando dei tool emozionali in grado di catturare l’attenzione e di avvicinare il gesto creativo al pubblico”.  (Corrado Beldi’, presidente I-Jazz)

Se avessi la possibilità di essere ricevuto dal Governo, cosa chiederesti?

Forse si potrebbe chiedere a Franceschini se crede che la Cultura abbia ancora un senso in questo paese….e sempre se riesce a rimanere serio prima di rispondere.

(Intervista di Daniela Floris a Massimo Barbiero )

 

Il 30 aprile in tutto il mondo si celebra l’International Jazz Day. Come festeggiarlo allora in tempi di coronavirus con i concerti dal vivo ancora fermi per chissà quanto tempo? ‘JIP on streaming’, primo festival nazionale di jazz sul web, prova a farlo. A lanciare la piattaforma, dal 23 aprile, in tempo di quarantena e con la prospettiva di fare a meno dei classici concerti per un lungo tempo, sono otto storiche organizzazioni: oltre alle umbre Umbria jazz e Visioninmusica, anche Jazz Network/Crossroads, Pomigliano jazz, Veneto jazz, Saint Louis college of music, Bologna jazz, Jazz in Sardegna, riunite nell’associazione Jazz Italian Platform.

Quindi anche Umbria jazz, in attesa di capire quale futuro l’attende per il 2020, sarà protagonista soprattutto con la giornata del 30 aprile. Dalla collaborazione tra Uj e Radio Monte Carlo, radio ufficiale del Festival, nasce una serata unica. Il padrone di casa Nick the Nightfly ospiterà virtualmente in studio un grande concerto che, in diretta radiofonica dalle 22, riunirà sette importanti artisti della scena jazz: Stefano Bollani, Danilo Rea, Rita Marcotulli, Dado Moroni, Julian Olivier Mazzariello, Giovanni Guidi, Sade Mangiaracina si esibiranno, ognuno a casa propria, in un inedito live dedicato alla Giornata Internazionale del Jazz.

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Con i teatri ancora chiusi e le attività di spettacolo in presenza di pubblico ferme sino a nuovo ordine, il Bologna Jazz Festival assieme al Camera Jazz & Music Club (con il Patrocinio del Comune di Bologna) proseguono la loro iniziativa musicale online Jazz a Domicilio: concerti in diretta web e televisiva, ribattezzati La Maratona del Jazz da quando hanno assunto una frequenza quotidiana. Il nuovo calendario va da mercoledì 22 a mercoledì 29 aprile, con appuntamenti live che si terranno a orari variabili di pomeriggio o sera, pensati per dare sostegno alle persone a casa, ai musicisti, al sistema sanitario (incentivando le donazioni). Particolare rilievo verrà riservato alla scena musicale bolognese e regionale, ma l’ascolto si allargherà anche a ospiti internazionali.

Venerdì 24 aprile, 21:30
Joe Magnarelli & Akiko Tsuruga (tromba e organo)

Sabato 25 aprile, 22:30
Francesco Cusa (batteria)

Domenica 26 aprile, 21:30
Daniella Firpo (chitarra e voce)

Lunedì 27 aprile, 19:30
Elena Giardina & Mattia Pirone (voce e chitarra)

Martedì 28 aprile, 22:30
Giulia Lorvich (voce)

Mercoledì 29 aprile, 19:30
Davide Angelica (chitarra)

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La Giornata internazionale del jazz verrà comunque celebrata il 30 aprile principalmente online. Risorse, informazioni e idee su come celebrare la Giornata internazionale del jazz sono disponibili su jazzday.com .

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La soluzione non è una semplice questione di spostare attività online. In questi giorni di contenuti online gratuiti e royalties minime pagate da servizi di abbonamento musicale come Spotify e Apple Music , gli artisti utilizzano principalmente piattaforme online per auto promuoversi piuttosto che come mezzo per generare un introito.

Tuttavia, esiste un delicato equilibrio tra la diffusione della musica (il che rischia di accrescere l’aspettativa che la musica sia gratuita) e la valorizzazione del lavoro artistico.

Il blocco ha il potenziale per cambiare radicalmente il panorama jazz, con artisti che non avendo una presenza online sono destinati a scomparire dalle mappe. Bisogna adattarsi rapidamente. Alcuni potrebbero rivolgersi all’insegnamento o all’esibizione online, ma per fare ciò devono generare contenuti, imparare a filmare e modificare, trovare piattaforme di diffusione e riuscire a raggiungere i clienti paganti. Ci sono alcune promettenti opportunità, come la creazione di jazz club virtuali , ma ci vorrà del tempo per realizzarli e renderli operativi.

Più immediatamente, il modo migliore per supportare gli artisti è acquistare album in digitale. Lo streaming paga solo pochi centesimi per brano, ma aiuta. Crea playlist dei tuoi artisti indipendenti preferiti e suonale il più spesso possibile, anche se non stai ascoltando attivamente. Gli ascoltatori pagano un abbonamento fisso indipendentemente dal loro utilizzo, ma gli artisti riceveranno più royalties. Aumenterebbe contemporaneamente i loro algoritmi, aumentando a sua volta la visibilità dell’artista.

 

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