25 aprile

Oggi celebriamo seppur in maniera diversa rispetto al solito, il giorno della Liberazione.

Affinché l’orrore non si ripeta, evitiamo di svuotare il significato delle parole, di banalizzarle come invece da tempo fanno i leader di una parte politica che a quello sciagurato ventennio si rifanno idealmente e nei fatti .

Perché il fascismo fu il confino e l’olio di ricino per gli oppositori politici.
Fu la barbarie delle leggi razziali.
Fu la negazione del diritto e della libertà.
Fu i campi di concentramento.
Fu il rapimento e l’assassinio di Giacomo Matteotti.
Fu l’eccidio dei Fratelli Cervi.

Le parole, ricordatevelo sempre, sono importanti.

Queste erano le 10 regole per suonare il jazz imposte sotto il regime nazista, come ricordate da Josef Skvorecky, musicista scomparso da alcuni anni che ha vissuto (e suonato) in quei tempi. E quella sopra una vignetta che descrive la deriva dei nostri tempi.

1 I pezzi in ritmo di foxtrot (il cosiddetto swing) non devono superare il 20% del repertorio delle orchestre da accompagnamento e da ballo;

2 In questo cosiddetto repertorio jazz, deve essere data priorità a pezzi in tonalità maggiore e i cui testi esprimano gioia di vivere piuttosto che testi tristemente ebrei;

3 Per quanto riguarda il tempo, si dia preferenza a composizioni vivaci piuttosto che a quelle lente cosiddette blues; comunque, il ritmo non deve eccedere un certo grado di allegro, commisurato con il senso di disciplina e di moderazione Ariano. In nessun caso saranno tollerati eccessi nel tempo (cosiddetto jazz caldo) o in performance solistiche (cosiddetti assoli);

4 Le composizioni cosiddette jazz possono contenere al massimo il 10% di ritmo sincopato; il resto deve consistere di movimenti legati naturali e privi di caratteristiche di isterica ritmica inversa, caratteristica delle razze barbariche e portatrice di oscuri istinti alieni al popolo Germanico (i cosiddetti stacchi);

5 L’uso di strumenti alieni allo spirito Germanico (cosiddetti campanacci, flexatone, spazzole, ecc…) è strettamente vietato, e ugualmente lo sono tutte le sordine che trasformano il nobile suono dei legni e degli ottoni in un verso Ebreo-Massonico (il cosiddetto wa-wa, cappello, ecc…);

6 Sono inoltre proibiti gli assoli di batteria più lunghi di mezza battuta in un ritmo di quattro quarti (eccetto nelle marce di stile militare);

7 Il contrabbasso deve essere suonato solo con l’arco nelle composizioni di cosiddetto jazz;

8 il pizzicato degli archi è proibito, poiché danneggia gli strumenti e svilisce la musicalità Ariana; se il cosiddetto effetto pizzicato è assolutamente necessario per il carattere della composizione, saranno presi accorgimenti particolari perché la corda non tocchi la sordina, il che è conseguentemente vietato;

9 Ai musicisti è ugualmente vietato lanciarsi in improvvisazioni vocali (il cosiddetto scat);

10 A tutte le orchestrine e le orchestre da ballo è fatto avviso di evitare l’uso dei sassofoni di tutte le tonalità e sostituirle con il violoncello, la viola o comunque con un altro strumento popolare.

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