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Il nuovo album della Ed Palermo Big BandThe Great Un-American Songbook Volume 3: Run for Your Life ” viene pubblicato da Sky Cat records nella settimana delle elezioni presidenziali USA, e c’è da augurarsi che la conosciuta miscela di pirotecnici arrangiamenti jazz e buon umore porti bene a tutto il mondo per il risultato finale. Dopo l’immersione nelle fascinose atmosfere della tradizione jazz di “A lousy day in Harlem”, per la seconda parte (in realtà terza, visto che il precedente album con cover dei Rolling Stones, Beatles, King Crimson, Jeff Beck era un doppio) del suo song book della memoria rigorosamente britannico, il sassofonista e band leader del New Jersey ha attinto principalmente al repertorio dei Beatles, con alcune hits conosciute universalmente, ma senza trascurare la sempiterna passione per il genio di Frank Zappa, e riservando qualche altra sorpresa. Di nuovo si parte da brani rock per approdare ad un raffinato e virtuosistico esercizio orchestrale jazz, con tanta perizia strumentale ma senza alcuna seriosità. In particolare ritorna sull’album quella particolare forma musicale del mashup, che consiste nell’abbinamento, tramite il lavoro di arrangiamento e tessitura orchestrale, di brani apparentemente lontanissimi per provenienza e climi sonori. “Non c’è niente come la scoperta, – dice Ed – il momento EUREKA quando realizzi che gli elementi delle canzoni riescono a convivere . Amo trovare il modo di collegare cose che sulla carta sembrerebbero inconciliabili“. Ecco quindi uno scoppiettante avvio con il sitar di “Within you without you” che porta la memorabile melodia a fondersi con “Stop, stop,stop” degli Hollies di Graham Nash, prima di lasciare spazio ad una lunga parte riservata al solo del sax tenore di Ben Kono, basato sui cambi di accordi dello standard “Ugetsu” di Cedar Walton e cullato da un onda swingante che si propaga alla successiva “Run for your life“, agile e saettante fra una selva di contrappunti fiatistici. Quindi altri collage Beatles/Zappa, con la rispettosa “Strawberry Fields Forever” accoppiata a “Shove It Right” dominata dal violino di Katie Jacoby, “Come Together” e”Chunga’s Revenge” , uno dei brani più riusciti, nella alternanza del celebre tema beatlesiano con le velocissime variazioni zappiane, “Let’s Move to Cleveland” e “Fixing a Hole” adagiate su uno scattante tempo dispari . In mezzo, una portentosa versione di “Glad” dei Traffic con una parte solista del pianoforte di Bob Quaranta da incorniciare, il metronomo impazzito di “Being for the benefit of Mr. Kite” con soli di Phil Chester al sax soprano e John Bailey alla tromba, e “Something in the air” dei Thunderclap Newman riletta in chiave ragtime. E, dopo, un finale da cardiopalma con quattro brani affidati alla voce di Bruce Mc Daniel che sono altrettanti capolavori del pop rock degli anni 60 e 70 : “Nothing is Easy” dei Jethro Tull resa con una carica che nulla ha da invidiare ad un gruppo hard rock, “A Salty Dog” e “Shine on Brightly” dei Procol Harum ed il finale in crescendo con una raffinata rilettura di “Nights in White Satin” dei The Moody Blues mixata a “Moggio” di Frank Zappa, complice il piano elettrico di Ted Koshian.

Da segnalare l’enorme lavoro di legatura delle strutture sonore svolto dal basso di Paul Adamy e dalla sezione di tromboni e tuba, ed il guizzante ed onnipresente violino di Katie Jacoby. L’ album è dedicato alla memoria di Geoff Emerick, ingegnere del suono di molta della musica originale dei Beatles riproposta sul cd e prodigo di aiuto e supporto nella produzione dell’album. A New York, dove la Ed Palermo Big Band si esibisce regolarmente al club Iridium, pare vadano pazzi per i suoi mashups conditi di battute, ilarità ed ironia zappiana.In Italia forse dobbiamo ancora scoprirlo, ma è questione di tempo. D’altronde come si potrebbe non sentire vicina un’orchestra diretta da un band leader con questo nome e che annovera,oltre alla sassofonista Barbara Cifelli, al piano Bob Quaranta ed alla tromba Ronnie Buttacavoli?

“Glad (Traffic)”
@SoundCloud / @Bandcamp / @YouTube

“Let’s Move to Cleveland (Frank Zappa) / Fixing a Hole (The Beatles)”
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