Quarantuno anni fa come oggi moriva Charles Mingus, a soli cinquantasei anni, a Cuernavaca in Messico. La leggenda vuole che lo stesso giorno in cui ci lasciava, cinquantasei balene vennero a morire tutte insieme arenandosi su una spiaggia messicana.
«Sono Charles Mingus. Mezzo nero, mezzo giallo… ma non proprio giallo e nemmeno bianco quanto basta a essere identificato come tale. Per quanto mi riguarda mi considero un negro… Charles Mingus è un musicista, un musicista meticcio che produce musica bella, terribile, amabile, maschia, femminile, musica. E ogni tipo di suono: forte, piano, inaudito. Suoni, suoni, suoni, suoni, suoni, suoni, suoni… Uno che gli piace un sacco giocare con i suoni».
Dalle note di copertina di Epitaph
«In altre parole: io sono tre. Il primo sta sempre nel mezzo, senza preoccupazioni ed emozioni; osserva aspettando l’occasione di esprimere quello che vede agli altri due. Il secondo è come un animale spaventato che attacca per paura di essere attaccato. E poi c’è una persona piena d’amore e di gentilezza, che permette agli altri di penetrare nella cella sacra del tempio del suo essere. E si fa insultare, e si fida di tutti, e firma contratti senza leggerli, e si lascia convincere a lavorare sottocosto o gratis. Poi, quando si accorge di quello che gli hanno fatto, gli viene voglia di uccidere e distruggere tutto quello che gli sta intorno, compreso se stesso, per punirsi di essere stato tanto stupido. Ma non ce la fa: e così si rinchiude in se stesso».
C.Mingus. Peggio di un bastardo
Alcuni artcoli in italiano su Mingus:
https://venerato-maestro-oppure.com/2015/10/15/quel-gran-bastardo-di-charles-mingus/
https://www.ilgiornale.it/news/charles-mingus-storia-bastardo-jazz-che-viveva-sempre-sulla.html
https://ilmanifesto.it/laffabulazione-secondo-mingus/
Il film di Thomas Reichman del 1968