JAZZ TRACKERS’ POLL 2020. PROCESSO ALLA TAPPA

Gli appassionati di ciclismo (specie minacciata d’estinzione quasi quanto gli appassionati di jazz) ricorderanno molto bene il ‘Processo alla Tappa’ che seguiva ogni arrivo del Giro d’Italia: l’indimenticabile Adriano de Zan convocava nel suo studio volante i protagonisti della corsa, che dopo un centinaio di chilometri di ciclismo pedalato dovevano affrontare quello parlato, per molti di loro ben più temibile di un intero filotto di Gran Premi della Montagna.

E’ nello stesso clima eroicomico che ci accingiamo a tirare le somme del piccolo ‘esperimento sociale’ che abbiamo lanciato con i due ‘sondaggi-giocattolo’ dei giorni scorsi. ‘It’s only a paper moon’ concludeva il collega Pepe presentandoli in apertura: ecco, non c’è miglior definizione possibile per gli intrinseci risultati di classifica. Siamo cresciutelli abbastanza per non aver messo in conto in partenza curiosi fenomeni di ‘levitazione’ che avrebbero potuto esser evitati solo con il ricorso a costosi e complessi strumenti software che un’impresa all’insegna del volontarismo garibaldino come la nostra non si può certo permettere. Per tacere del fatto che anche disponendone sarebbero nati delicati problemi di privacy e gestione dei dati: e stati pur certi che Tracce non ha la benchè minima intenzione di andar a far compagnia alla schiera di cordiali donatori di cavallucci di legno che smaniano per intrufolarsi nei vostri dispositivi (vedi cronache di questi giorni).

Marketing del X secolo a.C.: nulla di nuovo sotto il sole

Il primo, vero scopo era quello di stimolare un po’ di partecipazione attiva da parte dei ‘nostri quattro lettori’: che ci volete fare, patetiche ubbie senili di ritorno di ex ragazzi anni ’70….. Vi assicuro però che scrivere senza nemmeno intravvedere il proprio pubblico non è facile, e qui non va di moda ‘scriversi addosso’: siccome la nostra missione è la cronaca, è importante capire cosa cercare e come proporvelo, anche per dare senso e motivazione al nostro volontariato.

Ovviamente sulle 7.500 visualizzazioni in due giorni della pagina ‘sondaggi’ facciamo lo stesso conto che i musicisti coinvolti faranno sulla possibilità di convertire in biglietti staccati i 2090 voti al ‘poll italiano’ ed i 330 a quello ‘internazionale’: siamo tutte personcine di mondo… La partecipazione è stata comunque vasta, anche al netto di un bel po’ di dovuto disincanto: da Avvocato del Diavolo però devo osservare che comunque il numero di persone in transito sul sito nei giorni del poll è risultato di parecchio superiore a quello dei voti espressi nelle stesse giornate, un rapporto prossimo al due ad uno. Continuate ad esser un po’ timidini, come dimostra anche uno strano dato: quello dei quasi 900 ‘like’ espressi all’idea del sondaggio contrapposti ai soli 330 voti di quello internazionale. Un click in più, uno tutto vostro, no? Ci lusinga non poco anche la piccola, ma fedele pattuglia dei lettori dall’estero, sui quali personalmente nutro irrefrenabile curiosità: anche loro per l’occasione hanno subito un incremento simile a quello dei visitatori nazionali.

Se lo faceva persino lui, grande hipster della prima ora, perchè noi no?

Abbiamo ‘rotto il ghiaccio’ anche sotto il profilo dell’utilizzo dei commenti (mai visti 18 per un solo post), anche se avremmo desiderato leggervi vostre scelte non contemplate nelle ‘rose’ da noi proposte. Un solo importante suggerimento pratico: se volete riallacciarvi al commento di un altro lettore, usate la funzione ‘rispondi’ in coda allo stesso, in modo da creare un thread unico e più comprensibile.

Nonostante il panorama musicale disastrato del terribile 2020 che ha consentito proposte condizionate da contingenze del tutto occasionali e guidate essenzialmente dal criterio della possibile conoscibilità da parte vostra attraverso gli altrettanto terremotati circuiti di distribuzione della musica (la nostra in particolare), riteniamo di aver egualmente intuito qualcosa sui vostri gusti e sul vostro background musicale, anche se su quest’ultimo sarebbe il caso di ritornare con più calma ed in un clima di minore kermesse. Ci penseremo sopra.

Per ora cala il sipario, ed a farlo è il fornitore dei nostri ‘poll giocattolo’ che ci ha garbatamente avvertito che abbiamo sforato la soglia di partecipazione consentita per lo strumento software da noi utilizzato: siccome il fornitore ha un cuore grande, già ci è arrivato un bel catalogo pieno di ‘arnesi’ degni della SWG e della Doxa …. e soprattutto dei loro borsellini…..   Milton56

E chiudiamo ritornando al Gran Premio della Sintassi. 1969, un bel duetto tra la ruvida assertività del campionissimo Vittorio Adorni e la disarmante immediatezza di Pier Paolo Pasolini (ottimo calciatore dilettante, tra l’altro): ovviamente non c’è match, come da ammissione postuma dello stesso Adorni

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