Siete degli inguaribili giramondo e vorreste essere informati di quel che bolle in pentola nei migliori jazz club del globo terracqueo ?
Bene, è possibile, chiunque può consultare il programma dei migliori club in base alla città dove si trova. Basta cliccare….e perdonerete se qualche club mi è sfuggito o se altri, sfortunatamente, hanno smesso nel frattempo. L’elenco, infatti, lo conservo da tempo e cerco di tenerlo aggiornato il più possibile.
Ovviamente se ci sono suggerimenti e nuovi inserimenti sarò lieto di mettere i link nella pagina principale di Tracce di Jazz.
Ronnie Scott’s, London
Vortex, London
Pizza Express Jazz Club, London
Cafe Oto, London
606, London
Charlie Wright’s, London
The Forge, London
The Oxford, London
Bull’s Head, London
Le QuecumBar, London
Hideaway, London
Boisdale Canary Wharf, London
Servant Jazz Quarters, London
Brasserie Toulouse Lautrec, London
East Side, London
The Griffin, London
The Spin, Oxford
Cambridge Modern Jazz Club, Cambridge
Silvershine, Birmingham
The Yardbird, Birmingham
Hare & Hounds, Birmingham
Seven Jazz, Leeds
Wardrobe, Leeds
Wakefield Jazz, Wakefield
The Lescar, Sheffield
Band on the Wall, Manchester
Matt & Phred’s, Manchester
Hoochie Coochie, Newcastle upon Tyne
Cinnamon club, Altrincham
Jagz, Ascot
Watermill jazz, Dorking
The Verdict, Brighton
Fleece Jazz, Stoke by Nayland hotel, Leavenheath
Òran Mór, Glasgow
Jazz Bar, Edinburgh
Whighams, Edinburgh
Blue Lamp, Aberdeen
Dempsey’s, Cardiff
Caféjazz, Cardiff
Jazzland, Swansea
The Be-Bop club, Bristol
St Ives jazz club, St Ives, Cornwall
Berts, Belfast
SD Bell’s, Belfast
The Albany, Belfast
Bennigans bar, Derry
Cobbles, Newry
Jazzeys, Enniskillen
Bello Bar, Dublin
JJ Smyth’s, Dublin
Duc des Lombards, Paris
Sunset Sunside, Paris
Bimhuis, Amsterdam
Blue Note, Milan
Casa del jazz, Rome
Jamboree, Barcelona
Nova Jazz Cava, Terrassa
Clamores, Madrid
Hotclube de Portugal, Lisbon
Tygmont, Warsaw
Muniak’s jazz club, Kraków
Blue Note, Poznań
A-Trane, Berlin
Quasimodo, Berlin
Stadtgarten, Cologne
Unterfahrt, Munich
Porgy and Bess Music Club, Vienna
Moods, Zurich
Victoria Nasjonal Jazzscene, Oslo
Fasching, Stockholm
Montmartre, Copenhagen
Village Vanguard, New York
Blue Note, New York
Jazz Standard, New York
Birdland, New York
Smalls, New York
Smoke, New York
The Stone, New York
Jazz Gallery, New York
(Le) Poisson Rouge, New York
Dizzy’s, New York
Iridium, New York
Blues Alley, Washington DC
Bohemian Caverns,
Washington DC
Regatta Bar, Cambridge, Mass.
Green Mill, Chicago
Jazz Showcase, Chicago
Blue Whale, Los Angeles
Yoshi’s, Oakland
Dimitriou’s Jazz Alley, Seattle
Blue Note, Tokyo
Avviso ai naviganti: come potete notare i club italiani segnalati sono solamente due. Mi riprometto di postare un elenco link esaustivo delle diverse realtà, iniziando ovviamente da quello che è a mio parere il migliore club italiano, il Torrione di Ferrara
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Assolutamente d’accordo. Lista molto anglocentrica (della serie “nebbia a Dover, il Continente è isolato”😏). A parte la macroscopica assenza di Ferrara (il giudizio più pertinente è quello dei musicisti: due settimane fa “Qui sono a casa, ogni volta che parlo di una serata qua tanti miei colleghi mi chiedono di portare anche loro”, Craig Taborn, testuale, è tutt’altro che un piacione), quello che fa la qualità dei club è il loro pubblico: al riguardo l’Impolitico sta oliando la carabina……😈 Milton56
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Concordo su Ferrara! Non a caso anche ad altri musicisti, tipo Chris Speed o Jim Black, piace.
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Manca di sicuro il Jazz Club Ferrara che allestisce ogni stagione un imponente e intrigante calendario. Segue, sia pure a debita distanza, il Camera Jazz & music club di Bologna. Non ci si può dimenticare neppure della Cantina Bentivoglio, storica venue data al Jazz Bolognese. Riuscito connubio fra cibo e buona musica.
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Sull’anglocentrismo della lista ci eravamo già soffermati. Evviva i commenti, che consentono di correggerlo. A questo punto aggiungerei anche il Milestone di Piacenza e l’Area Sismica di Forlì (anche se con programmazione fortemente di tendenza). Purtroppo va notato che le nostre realtà jazzistiche (e parlo non solo di club e festival, ma anche e soprattutto dei musicisti) fanno poco uso di risorse web internazionali che aiuterebbero a farli conoscere, sia all’estero che in Italia. Un esempio: Bandstand.com. Occorre sprovincializzarsi ed uscire dagli angusti confini dell’Italietta sempre più autoreferenziale. Milton56
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