Un paio di belle novità in arrivo da parte del compositore e pianista piemontese Fabio Giachino. Domenica 3 luglio il Festival Jazz organizzato dalla sua città Alba, ospiterà la prima di “Ego scriptor“, opera musicale composta da Giachino dedicata a Beppe Fenoglio ed al suo Diario noto come “Quaderno n.7“. La partitura, ispirata ai momenti di riflessione personale dello scrittore albese risalenti all’estate del 1954, sarà eseguita dalla neo costituita Alba Jazz Orchestra, ensemble nato da un idea di Giachino e Fabio Barbero, organizzatore del festival, che include il pianista con la propria sezione ritmica, Davide Liberti e Ruben Bellavia, oltre a Enrico Degani (chitarra), Giulia Damico (voce), Sonia Schiavone (voce), Cesare Mecca (tromba), Gianni Denitto (sax alto, clarinetto), Gianni Virone (sax tenore/soprano, clarinetto basso, flauto traverso) e Didier Yon (trombone). Un progetto che si affianca ai numerosi già realizzati dal trentaseienne pianista, dal piano trio ai duetti con l’organo fino al recente piano solo di “Limitless” (Cam jazz), testimonianze di una intensa e multiforme vena creativa. Di cui è esempio anche una recente uscita discografica a cura di abeat records. “A jazz affair” fotografa il trio di Giachino con Liberti e Bellavia in una session del 2015 con Emanuele Cisi ospite ai sassofoni. Iniziativa meritoria quella della casa discografica di Solbiate Olona, perchè sarebbe stato un peccato non dare visibilità ad una seduta così riuscita, nella sua totale ed estemporanea immediatezza. Sei standards, meno di cinquanta minuti di musica lungo i quali il quartetto costruisce, si diverte, corre e rallenta, soprattutto swinga, al ritmo delle emozioni suscitate da classici sena tempo, rivissute in diretta all’insegna del “buona la prima“. Inizio al fulmicotone con il tempo sostenuto di “The end of a love affair” di Edward Redding, con il filo narrativo affidato al tenore dilagante di Cisi, ed il pianoforte di Giachino che esplora sentieri laterali in piena sintonia con la struttura del brano. Quindi “For heaven’s sake“, uno dei brani incisi da Billie Holiday su “Lady in satin“, una ballad dispiegata dal sax soprano, nella quale il pianoforte disegna un arcobaleno di variazioni, in un solo dalla raffinata articolazione, prima di un emozionante finale del soprano solista.
E poi il tema diretto e bluesy di “On a misty night” di Tadd Dameron, con un esteso solo del contrabbasso, l’esuberante fraseggio di Cisi su “It’s all right with me” di Cole Porter, “Remember” di Irving Berlin, ancora affidata al soprano e “It could happen to you” con il pianoforte che in entrambi i brani gioca a sparigliare tempi e metriche dei due evergreen. Un “buon affare”, insomma, anche per fare la conoscenza con uno dei più promettenti jazzisti della scena italiana contemporanea.
