Cartoline: Tinissima 4tet, William Lenihan & Marc Copland 4tet

Doppia cartolina per raccontare il week end pieno di jazz che ha animato il golfo del tigullio, con due appuntamenti in grado di riscattare mesi interi di penuria musicale. A Rapallo presso il complesso monumentale di Valle Christi giovedi 11 era in programma il secondo appuntamento del cartellone jazz di un programma curato da Omnia Eventi, che attraversa luglio ed agosto con spettacoli musicali, teatro e cabaret. Invitati e presentati con la consueta passione e competenza dal direttore artistico Bruno Guadamagna, Francesco Bearzatti, Giovanni Falzone, Danilo Gallo e Zeno De Rossi, ovvero il Tinissima quartet, hanno fatto rivivere le gesta dell’eroe mascherato tramite la riproposizione della suite “Zorto” , ultimo degli eroi civili a ricevere un lavoro dedicato, in una serie che comprende Tina Modotti , ispiratrice della ragione sociale, Malcom x, Thelonius Monk e Woody Ghutrie. Uno dei luoghi comuni del jazz è che ogni assolo deve raccontare una storia; nel caso di Tinissima tutta la musica è improntata ad una narrazione identificata a priori, e la verace espressivita’ dell’interpretazione non fa che amplificare un messaggio nel quale si mescolano, insieme ad un meeting pot di influenze musicali, ideali umanitari e valori sociali. Attraverso gli otto movimenti di Zorro il quartetto si muove metaformicamente assumendo,di volta in volta, le vesti di un’orchestrina mariachi, di una marchin’ band di New Orleans, di un combo free jazz o di una band punk new wave, legando il tutto tramite un’intesa ormai collaudatissima dopo dieci anni di vita comune. Colpisce l’esclusiva verve della front line dei due fiati con Falzone e Bearzatti sincronici nei temi e scatenati nei dialoghi solisti sax /clarinetto e tromba. Ma va sottolineato il ruolo del basso di Danilo Gallo, che sostiene con autorevolezza tutte le metamorfosi del gruppo e si lancia in un vero tour de force nel trittico finale “Lolita/Tornado/Il trionfo di Zorro” con un’esplosione di groove rock che ha conquistato la platea. infine il fuoco della batteria di Zeno De Rossi che brucia sotto la apparente seraficita’ del musicista. ZORRO gira da tempo sui palchi jazz della penisola, ma il consiglio per i direttori avveduti che non avessero ancora provveduto, è di seguire l’esempio di Guardamagna ed accaparrarsi questo concerto per il proprio festival di vero jazz.

Tutt’altro clima per il concerto del giorno successivo a Chiavari, protagonisti il chitarrista statunitense William Lenihan con Marc Copland, Luca Pirozzi e Lucrezio De Seta. Lenihan, musicista con ampia esperienza sia in ambito jazzistico che classico è un affermato docente presso il dipartimento di jazz della Washington University. Da noi non è molto conosciuto e per questo è stato particolarmente gradito scoprire, grazie all’iniziativa di Rosario Moreno, direttore artistico della rassegna estiva sostenuta dal comune di Chiavari, la personalità di un musicista che si muove all’interno della tradizione del jazz con un percorso aperto a svariate altre influenze. Altro motivo di interesse era la presenza del pianista Marc Copland, che ha contribuito con il suo proverbiale tocco raffinato ed intimista alla costruzione di una proposta completamente acustica, che nel corso del concerto, aperto da una cover di “Both sides now” di Joni Mitchell, ha gradatamente acquistato spessore ed identità anche grazie all’ottimo rapporto della sezione ritmica tutta italiana. In scaletta brani originali dei due leaders, ed omaggi a Cole Porter, a Grant Green, per concludere con il bis di una sentita “Autumn leaves”.

Marc Copland

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