Brian Landrus – “Red List” (Palmetto)

BRIAN LANDRUS – Red List – Palmetto/Blue Land (Supporti disponibili: CD)

Concept album dalle schiette pulsioni ecologiste questo “Red List” in cui Brian Landrus, multistrumentista che potremmo definire virtuoso al sax baritono ed al clarinetto basso, ma soprattutto compositore e bandleader di gran vaglia, pone tutta la sua forza compositiva in 15 brani che vogliono sensibilizzare e, prosaicamente, raccogliere quanto più fondi possibile, per la nobile causa dedicata alle specie in via d’estinzione.

La “Red List” del titolo è infatti stata redatta dall’International Union for Conservation of Nature, la fonte più autorevole al mondo per quanto riguarda una situazione che peggiora continuamente, come ci spiega Landrus nelle liner notes: “Mi ha spezzato il cuore sapere che sulla terra sono rimasti solo 8 Vaquitas (o “Focena del Golfo” un piccolo cetaceo che vive in California), 67 Rinoceronti di Giava e circa 850 gorilla di montagna. Diffondere la consapevolezza di questa tragica situazione globale è il senso ultimo di questo album.”

L’energia che il disco emana è potente, tutti i musicisti coinvolti sembrano avere abbracciato la causa con impeto e gratitudine, fin dalla prima esplosiva traccia, “Canopy Of Trees”, primo singolo estratto dall’album, un inno dalle venature rock che sottende l’urgenza d’intervenire subito, e da cui è stato tratto un bel video che proponiamo alla vostra attenzione. Classico esempio di “pezzone” che potrebbe diventare anche una hit radiofonica, se ci si ricordasse ancora un po’ come si fa radio, e se avessimo antenne degne di questo nome anzichè diffusori di ciarpame indifferenziato in modulazione di frequenza.

I brani dedicati agli animali variano le atmosfere in mutevoli pastelli impressionistici di estrema efficacia (“Giant Panda”, assolo di clarinetto basso, “Nocturnal Flight”, col leader anche al flauto, la funkeggiante “Congo Basin”con la chitarra sugli scudi) ed in cui la band, come da costume del suo leader, spinge quasi sempre a tavoletta nei corposi momenti d’insieme, sia che si peschi nel reggae/dub di “Leatherbacks” o di “Save The Elephant” (dal video spettacolare che proponiamo)…

…sia che ci si addentri nell’afro beat elettrico di “Javan Rhino”, mettendo in mostra una ritmica micidiale, tra le migliori assemblabili oggi giorno, con Lonnie Plaxico al basso elettrico e Rudy Royston alla batteria, un eccellente Geoff Keezer alle tastiere e poi in front-line il sempre più convincente Nir Felder alla chitarra, il trombone di Ryan Keberle ed i sassofoni di Ron Blake e Jaleel Shaw.

Magnificenza jazz a sostegno di una battaglia vitale, da sostenere con ogni mezzo.

(Courtesy of Audioreview)

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