JOHN COLTRANE – Blue Train: The Complete Masters (Blue Note) Supporti disponibili: 2CD/2LP
Formazione:
John Coltrane – tenor sax Lee Morgan – trumpet Curtis Fuller – trombone Kenny Drew – piano “Philly” Joe Jones – drums Paul Chambers – bass
Original session produced by Alfred Lion.
Recorded September 1957 at Van Gelder Studio, Hackensack, New Jersey.
Engineered by Rudy Van Gelder.
Quando la Blue Note ha annunciato l’ennesima ristampa in vinile di Blue Train, a 65 anni da quel fatidico 15 settembre 1957, tutto l’interesse dei jazz-fans è corso ai “ritrovamenti” ed alle alternate takes che venivano annunciati dalla label, con misurata enfasi. Prosaicamente, e visto che siam sotto le feste suggeriamo che quest’opera ha i crismi del regalo perfetto, ecco che per avere tra le mani la complete version in doppio LP dalla rinomata Blue Note Tone Poet Series servono 65 euro mentre in doppio CD ne bastano una ventina, ed è su questo supporto che lo abbiamo riascoltato, incantati da quest’iconica incisione. Il primo cd riproduce fedelmente le cinque tracce originali, già rimasterizzate per RVG series negli anni ’90, sebbene con risultati inferiori a quest’ultima calibrazione in cui ogni strumento pare meglio collocato nello spazio ed il suono generalmente più caldo. Ogni tocco di cimbalo restituisce emozioni vivide, figurarsi ogni attacco di Trane. All’epoca, il sommo Rudy Van Gelder scelse di registrare tutti e tre i fiati sul canale sinistro invece di distribuirli su entrambi i canali, evitando così di avere sax da una parte e tromba e trombone dall’altra, come sarebbe stato naturale attendersi, una mossa in sala di registrazione che risulta piuttosto connotante e che dà unità e impatto alla session.





La centralità del blues, la potenza del messaggio, il livello del sestetto, la posizione storica che questo album assume nella discografia coltraniana, anche retrospettivamente, sono tutti spunti che sono stati sviluppati in dozzine di pubblicazioni ed approfondimenti da ogni parte del globo, eppure quando premiamo “play” tutto diventa semplice e terso, come accade solo nei capolavori.


Il secondo cd raccoglie le frattaglie che non finirono su disco, come sempre in questi casi è interessante curiosare in alcuni passaggi del processo creativo di un tale gigante ma se dobbiamo essere sinceri non è che ci siano delle perle da far gridare al miracolo, vengono comunque tratti dall’oblìo: una falsa partenza sulla title track, qualche alternate takes tra cui una “Moment’s Notice” comunque di grande impatto, spicca un Lee Morgan, miracoloso diciannovenne per niente intimidito che si prende il primo solo in altre due takes di “Lazy Bird”, e poi un roccioso Curtis Fuller che dispiega il suo trombone lavorando sui primi Coltrane changes, il pianismo di Kenny Drew che veleggia nel mondo armonico coltraniano, la ritmica davisiana Philly Jo Jones / Paul Chambers che swingano pulsando come una cosa sola…. Ma, ehm, in verità son già tornato all’ascolto del disco 1, di quelle 5 tracce perfette che filano nel giusto ordine, gloria blues di un treno lanciato su rotaie dorate. (Courtesy of AudioReview)
Album davvero perfetto. Lo preferisco a Love Supreme
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Meraviglioso.
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Bell’articolo e, ovviamente gran bel disco. Non conosco il secondo CD ma concordo con te che spesso, se qualche take non è entrata nel progetto principale, una ragione ci deve essere. A volte, ma non so se sia questo il caso, le case discografiche “svuotano” i magazzini contando sul fatto che siamo tutti alla ricerca del “Sagro Graal” nascosto da qualche parte.
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quando si comincia a sentire l’album non si smetterebbe
mai di ascoltarlo fino alla fine, ogni volta è così.
Grazie
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Lo ascolterò in versione estesa su una nota piattaforma.
Mi tengo stretta la mia ristampa su vinile (180 grammi) di circa vent’anni fa.
Quella frontline è qualcosa di spettacoloso. E, se non ricordo male, mai più ripropostasi.
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Lo ascolterò in versione estesa su una nota piattaforma.
Mi tengo stretta la mia ristampa su vinile (180 grammi) di circa vent’anni fa.
Quella frontline è qualcosa di spettacoloso. E, se non ricordo male, mai più ripropostasi.
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Adoro questo album!
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