GRETCHEN PARLATO / LIONEL LOUEKE – Lean In (Edition) – Supporti disponibili: CD
Dopo vent’anni di frequentazione la partnership musicale Parlato / Liouke ha messo a fuoco un progetto in duo che, partendo da assunti piuttosto semplici, si sviluppa poi in ampiezza, regalando colori dalle cangianti nuance e mettendo in mostra soprattutto l’energia e il palpabile feeling tra i due, immersi in composizioni provenienti da vari ambiti ed in cui sono le fragranze afrolatine a prevalere, con un certo spazio lasciato alla fantasia improvvisativa ed alle digressioni dialogiche.
Da qualche anno si erano fatte piuttosto rarefatte le occasioni per incrociare, discograficamente o in concerto, la suadente voce della losangelina dal cuore portoghese Gretchen Parlato, che nel primo decennio del 2000 si era messa in mostra cominciando a conquistare fasce di pubblico non sempre afferente al circuito jazzistico, pubblico attratto da una voce dal registro naturale piuttosto alto, e molto flessibile, capace di virtuosismi nei temi latini, che adora, e molto a suo agio sugli standards. Figlia di Dave Parlato, rispettato bassista che ha suonato anche con Frank Zappa ed Henry Mancini, Gretchen ha dato retta alla sua insegnante Tierney Sutton facendo tesoro dei suoi insegnamenti, senza cedere alla via al successo più semplice e commerciale ma lavorando continuamente sulla voce, fino a farsi notare in un’audizione al Monk Institute dove attingerà per due anni direttamente al pensiero musicale di maestri come Shorter, Hancock, Terence Blanchard e anche del chitarrista, e cantante, Lionel Loeuke, con cui è scattata una scintilla artistica che contribuirà ad illuminare i primi album della Parlato, che gli attribuisce infatti il merito di averla esposta a schemi ritmici globali atipici, che ha poi incorporato nel suo stile. “Semplicemente tenere il tempo con Lionel può scoraggiare le persone, me compresa. Ma è un musicista così bello. Da lui ho imparato tantissimo sulla struttura, sulla melodia e sull’armonia.”

Il ritorno di Gretchen è arrivato con un disco ,che ha ottenuto ottima accoglienza, di schietto ed avanzato brazilian jazz: “Flor” inciso con un quartetto a suo nome ed a cui han preso parte anche Gerald Clayton e Airto Moreira. A un paio d’anni di distanza e dopo il superamento della pandemia ecco arrivare ora questo “Lean In” in duo, disco di grande cantabilità ed immediata fruizione, su cui anche la Edition Records sembra giustamente puntare parecchio e che è stato proposto in una fitta rete di concerti tutt’ora in corso, previsti in suolo statunitense, ma pensiamo che ci sarà di certo modo a breve di accogliere come si deve nella Vecchia Europa questi due artisti che hanno già un discreto seguito anche ai nostri lidi .
“Akwé” apre le danze nel più multi-culturale dei modi, con le voci dei due che s’inerpicano divertite su sentieri battuti più volte, si prosegue con la delicata “I Miss You”, cover anni ‘80 con potenzialità pop non indifferenti e già coverizzata dai Foo Fighters (!), evoca poi antichi spiriti blues in “If I Knew” in cui compare, probabilmente in ricognizione (cielo, mio marito!) anche l’attuale compagno della Parlato, il percussionista Mark Guiliana, che con una certa discrezione aggiunge spessore ritmico ad un brano sexy e madido di sudore, che la voce charmant di Gretchen timbra da par suo, una situazione che si ripete ancora più intensamente nell’ipnotica e movimentata title-track, uno dei momenti migliori di un album che non ha picchi ma tende a scorrere come un lento fiume, lambendo e ricostruendo bossanove amate come la meravigliosa “Astronauta” (Jobim / A. Gilberto).
Il chitarrista del Benin è un musicista sontuoso, e si capisce come mai sia così richiesto e presti la sua arte in ambiti diversi, anche in questo disco ripesca un suo vecchio pezzo, cambiandogli arrangiamento per l’occasione, “Nonvignon”, e soprattutto miscela abilmente e senza soluzioni di continuità jazz, world music, R&B e dintorni, trovando sempre soluzioni di gran classe, anche quando toglie il jack e sceglie lo strumento classico per cesellare la ballad “Painful Joy”, contrappuntata dai vocalizzi di Gretchen su una melodia fascinosa.
Gli echi funky, le danze accennate, la morbida rilassatezza dell’intera session rendono questo “Lean In” un’incisione calda e confortevole, un dialogo dai profondi legami, con profumi accesi, che varranno a colorare i nostri grigi autunni incipienti.
(Courtesy of AudioReview)

grazie dell’articolo e della news, non sapevo nulla! poi le è troppo brava! p.s.scrivi davvero bene!
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