Prossimamente su questi schermi ….

E’ solo una casualità che farà tagliare il traguardo quasi insieme a questi tre album in arrivo nelle prossime settimane, ma a ben guardare qualche punto di contatto lo hanno. Tutti provengono da piccoli organici poco convenzionali, e tutti, sia pur in forme diverse, sembrano capaci di una certa carica di colorata seduttività, dote non tanto frequente di questi tempi. Passiamoli brevemente in rassegna.

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Holland/Potter/Zachir Hussain – “Good Hope” – Edition Records
La solida coppia Dave Holland al basso e Chris Potter al sax incontra l’ambasciatore della ‘nuova tabla’ Zachir Hussain, che aggiunge un ulteriore capitolo alla sua già ricca avventura musicale iniziata all’ombra di Ravi Shankar e proseguita poi con Van Morrison, Joe Henderson, Grateful Dead, Shakti, solo per nominare gli episodi più eclatanti. A parte lo scontato tocco di esotismo, il trio appare originale perchè la sostituzione della batteria con le tablas scolorisce ulteriormente l’elemento essenzialmente ritmico della formazione, donandole una ricchezza timbrica che senz’altro supera quella di un drum set per quanto sofisticatamente manovrato, e spinge ulteriormente in avanti quella tendenza al dialogo paritario e dinamico da tempo perseguita soprattutto nei trii. Dal trailer concessoci, Chris Potter ne sembra particolarmente contagiato in termini di fluidità ed incisività discorsiva.

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James Carter Organ trio – “Live from Newport Jazz” – Blue Note
Questo disco segna il ritorno alla Blue Note di James Carter, un talentuoso e versatile musicista che si divide tra molte ance e soprattutto ha assimilato profondamente e rispecchia in modo creativo decenni di storia jazzistica. Nonostante un esordio più che brillante, Carter sinora non ha avuto le occasioni di ampia visibilità che meritava, forse anche a causa dell’erraticità della sua carriera discografica: l’attuale approdo alla label capitanata da Don Was potrebbe esser di quelli destinati a durare per reciproche affinità. Non a caso Carter ha scelto di giocare in casa, convocando da Detroit due solidi veterani del genere (Gerard Gibbs all’organo Hammond B3 e  Alexander White alla batteria) per rispolverare l’organ trio, un classico del jazz degli anni ’60, e di quello più propenso a lasciar trasparire la sua anima soul . Per di più stiamo parlando di un live, registrato nel 2018. Dall’antipasto offertoci,  calore e comunicativa non mancano di certo, e nemmeno la raffinatezza e la sofisticazione che ci si aspetta da Carter, che donano una sfumatura di sottile understatement ad una formula piuttosto frequentata.

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Tomeka Reid Quartet – “Old New” – Cuneiform Records
Da un lungo silenzio riemerge un’altra formazione piuttosto originale, manca poco a che sia un quartetto ‘tutto corde’. Essa è imperniata sulla coppia Tomeka Reid al cello e Mary Halvorson alla chitarra, sostenuta da Jason Roebke al basso e Thomas Fujiwara alla batteria (quest’ultimo sperimentato compagno di avventure della Halvorson nello stimolante trio Thumbscrew). L’incontro tra la Reid e la Halvorson sembra quasi dettato da palpabili affinità elettive. Tomeka Reid ha alle spalle importanti esperienze nei gruppi di Nicole Mitchell, culminate poi nell’ingresso in quella specie di Gotha della musica di ricerca che l’Art Ensemble di Chicago, ormai divenuto una sorta di galassia in espansione. Mary Halvorson, dopo aver trascorso un decisivo periodo di formazione nei piccoli gruppi di Anthony Braxton, ha spiccato finalmente il volo per una carriera in cui è stato finalmente valorizzato il suo personalissimo ed avventuroso approccio alla chitarra, nonchè anche la sua propensione a coagulare organici piuttosto complessi ed articolati. Il brano offerto in anteprima  fa presagire una musica molto frizzante e dinamica, dove il dialogo tra il più corposo violoncello della Reid e la agile e mutante chitarra della Halvorson conosce momenti di notevole fascino ed equilibrio, grazie anche qui alla rapida rotazione del baricentro tipica di questi piccoli combo in cui il concetto di leadership risulta alquanto scolorito.

Stay tuned, continuiamo a scrutare l’orizzonte per voi. Milton56

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