Villa Osio, Casa del Jazz: c’è da scommettere che abbia lasciato a bocca aperta molti jazzmen di lungo corso…
Giorni fa abbiamo cercato di proporvi una selezione di quelli che ci appaiono come gli appuntamenti più intriganti di un’estate che rappresenta soprattutto la rottura di un lungo silenzio e di un periodo di profonda prostrazione della musica di cui ci occupiamo. Una musica orfana di protezioni e che ha come unica casa le strade e le piazze, ricordiamolo, niente apparati istituzionali di supporto, niente sovvenzioni a prescindere, solo il sostegno e la presenza del suo pubblico: che in questo momento può fare la differenza tra la sua rinascita e la sua fine, rammentiamo bene anche questo.
Speravamo di darvi aggiornamenti su di una situazione che appare ancora fluida, e per fortuna così è stato.
Già si è parlato dei Festival di Lecco e di Ambria Jazz, è in corso a Brescia e dintorni Jazz on The Road (appunto, si diceva…), so che sono presenti nostre orecchie. C’è una selezione di proposte che non sono proprio moneta corrente: Roberto Gatto Trio, Claudio Fasoli con il suo London Tube Trio (che comprende Michele Calgaro, suo vecchio compagno di tante battaglie), Gianluca Petrella e Pasquale Mirra (un duello tra un trombone ed un vibrafono entrambi molto creativi, non è cosa da tutti i giorni) ed altri appuntamenti.
Alla notizia dell’ennesima chiusura defintiva di uno degli ultimi locali milanesi che programmavano musica dal vivo sono seguite pensose e soprattutto accorate reazioni di rammarico delle autorità cittadine competenti
A Roma c’è qualche problemino di raccolta della spazzatura; anche i bus hanno una spiacevole tendenza a prendere fuoco, ma al contrario di Milano, città più insonorizzata di una camera anecoica (è giusto di qualche giorno fa la notizia della definitiva chiusura del Blueshouse, un locale che da oltre trent’anni era tra i pochissimi a proporre la Musica del Diavolo, filone musicale ancora più esoterico del jazz, se possibile: l’ennesima luce che si spegne dopo tante altre), nell’Urbe i semi gettati in tempi più felici continuano a germogliare ad onta di siccità, cavallette ed altre piaghe bibliche. E soprattutto c’è quell’unicum che è la Casa del Jazz, ospitata in quella piccola meraviglia di Villa Osio e del suo Parco. E da qui che arriva una risposta forte e massiccia, una stagione ‘Reloaded’ che iniziata ai primi di luglio si protrarrà sino a tutto settembre con un programma ancora in corso di definizione per il periodo successivo al 7 agosto (ci sarà una piccola pausa a cavallo di Ferragosto). Il cartellone già definito sembra esser stato tracciato dal recordman Stakanov: un concerto ogni sera, ma soprattutto quella che sembra un’assemblea generale del jazz italiano, non manca quasi nessuno. Pierannunzi, D’Andrea, Giovanni Tommaso, Roberto Gatto, Max Ionata, Cafiso Quartet e via crescendo, come potrete leggere QUI. Non mancheranno alcuni ospiti stranieri come Omar Sosa, e una metà degli Snarky Puppy con Michael League e Bill Laurence.
Come si vede, non è l’ironia che manca…..nonostante tutto
In tanta ricchezza di proposte, personalmente nutro un sentito rimpianto per non aver notato in tempo l’appuntamento dell’8 luglio con il Tinissima Quartet di Francesco Bearzatti, musicista di grande valore, che a mio avviso non ha avuto ancora lo spazio ed il riconoscimento che merita: una voce piena di slancio e di passione, che ha spesso impresso una marcia in più a quella già bella esperienza della Special Edition con cui Enrico Rava ha festeggiato da par suo i suoi primi 80 anni.
Ed è fortemente simbolico che proprio questa formazione, brillantemente plasmata da Capitan Rava con il meglio della nuova linfa del nostro jazz, suonerà il 19 agosto a Bergamo: serata ulteriormente impreziosita dal trio Insight di Francesco Chiapperini, con lui alle ance, Simone Quatrana al piano e Simone Lobino alla chitarra. E’ facile prevedere una serata molto calda, dove sin d’ora l’ovvietà della routine sembra programmaticamente esclusa.
Insomma, musicisti ed organizzatori hanno calato le loro carte: ora tocca a noi del pubblico parlare, e soprattutto esserci…. Milton56