Federica Michisanti Horn Trio, Jeux De Couleurs, Parco della Musica Records, 2020

Dopo il successo di Silent Rides la contrabbassista romana ci propone il suo nuovo album sempre in compagnia del suo Horn Trio: il titolo è Jeux De Couleurs uscito per l’etichetta Parco della Musica Records.

Già dalla copertina e dai nomi delle tracce il riferimento corre immediatamente a Kandinskij, ed è proprio la Michisanti che, in una recente intervista, afferma di aver riletto Lo spirituale nell’arte del pittore russo.

Siamo ammirati dalla perseveranza e dalla coerenza musicale di questo trio che continua a sviluppare la propria idea di musica: curiosa, vitale volutamente senza strumenti armonici che permette ai singoli musicisti maggiore libertà nell’esplorare le potenzialità del loro strumento.

I riferimenti rimangono i medesimi del precedente progetto, Jimmy Giuffre per l’impostazione cameristica e Ornette Coleman. Se in Qalb l’improvvisazione pare avere un peso minore rispetto alla scrittura con Aka l’approccio estemporaneo improvvisativo emerge meglio, con Lento che ricorda per alcuni versi Don Cherry e Bigoni che sfoggia un approccio muscolare e impetuoso nel suo intervento al

In riferimento alla musica Kandinskij ci ricorda che: “Il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima è il pianoforte dalle molte corde. L’artista deve esercitare non solo i suoi occhi, ma anche la sua anima”. L’anima è la fonte della musica per l’artista russo anche se nell’interpretazione della Michisanti anche anima e corpo si muovono all’unisono, il corpo è un prolungamento dello strumento una sua naturale propaggine.

In Purple apprezziamo il suono profondo della cavata del contrabbasso e la volontà di ottenere un timbro più sporco, ruvido, clarinetto e tromba si intrecciano dialogando freneticamente.

Se Amarillo ci affascina per la delicatezza e l’attento contrappunto di tromba e sassofono, con la Michisanti che sfoggia l’archetto, Improvisation Des Couleurs, ultima traccia dell’album, in quasi dieci minuti riassume l’intero album e porta a compimento un progetto che fa convivere anima, corpo, scrittura e improvvisazione senza operare una sintesi ma moltiplicando i punti di vista.

Federica Michisanti: contrabbasso.

Francesco Bigoni: sassofono tenore, clarinetto

Francesco Lento: tromba, flicorno

Foto di Nicola Barin.

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