Dopo il successo di Silent Rides la contrabbassista romana ci propone il suo nuovo album sempre in compagnia del suo Horn Trio: il titolo è Jeux De Couleurs uscito per l’etichetta Parco della Musica Records.
Già dalla copertina e dai nomi delle tracce il riferimento corre immediatamente a Kandinskij, ed è proprio la Michisanti che, in una recente intervista, afferma di aver riletto Lo spirituale nell’arte del pittore russo.
Siamo ammirati dalla perseveranza e dalla coerenza musicale di questo trio che continua a sviluppare la propria idea di musica: curiosa, vitale volutamente senza strumenti armonici che permette ai singoli musicisti maggiore libertà nell’esplorare le potenzialità del loro strumento.
I riferimenti rimangono i medesimi del precedente progetto, Jimmy Giuffre per l’impostazione cameristica e Ornette Coleman. Se in Qalb l’improvvisazione pare avere un peso minore rispetto alla scrittura con Aka l’approccio estemporaneo improvvisativo emerge meglio, con Lento che ricorda per alcuni versi Don Cherry e Bigoni che sfoggia un approccio muscolare e impetuoso nel suo intervento al
In riferimento alla musica Kandinskij ci ricorda che: “Il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima è il pianoforte dalle molte corde. L’artista deve esercitare non solo i suoi occhi, ma anche la sua anima”. L’anima è la fonte della musica per l’artista russo anche se nell’interpretazione della Michisanti anche anima e corpo si muovono all’unisono, il corpo è un prolungamento dello strumento una sua naturale propaggine.
In Purple apprezziamo il suono profondo della cavata del contrabbasso e la volontà di ottenere un timbro più sporco, ruvido, clarinetto e tromba si intrecciano dialogando freneticamente.
Se Amarillo ci affascina per la delicatezza e l’attento contrappunto di tromba e sassofono, con la Michisanti che sfoggia l’archetto, Improvisation Des Couleurs, ultima traccia dell’album, in quasi dieci minuti riassume l’intero album e porta a compimento un progetto che fa convivere anima, corpo, scrittura e improvvisazione senza operare una sintesi ma moltiplicando i punti di vista.
Federica Michisanti: contrabbasso.
Francesco Bigoni: sassofono tenore, clarinetto
Francesco Lento: tromba, flicorno
Foto di Nicola Barin.