Stephan Thelen -“World Dialogue”

Nel corso degli anni, il Kronos Quartet ci ha dimostrato come un quartetto d’archi nato in ambito classico contemporaneo possa allargare i propri orizzonti fra generi e latitudini geografiche fino ad abbracciare una prospettiva globale in cui convivono il jazz, la world music, il minimalismo, la musica per immagini come anche Bob Dylan o Jimi Hendrix. Con “World dialogue”, edito in questi giorni da RareNoise si aggiunge al mosaico complessivo un ulteriore tassello, quello dei labirinti sonori composti da Stephan Thelen, leader della band svizzera Sonar specializzata nella creazione di una musica poliritmica e minimalista che di recente ha conquistato anche il chitarrista David Torn, coautore degli ultimi due album della band “Tranceportation vol. 1 e 2” . “World dialogue” rappresenta la realizzazione di un desiderio da tempo accarezzato da Thelem : scrivere e far eseguire proprie musiche al famoso quartetto diretto da David Harrington. Grazie agli auspici del giornalista Anil Prasad c’è stato un primo contatto fra i due, seguito dalla richiesta di Harrington di comporre una piece per il progetto “50 for the future: The Kronos learning repertoire” una library di 50 pezzi dedicato ai giovani ensembles d’archi. Questa la genesi di “Circular line” che nel cd introduce la sequenza completata da altre tre composizioni scritte per il quartetto d’archi polacco tutto femminile Al Pari e da questo interpretate. E’musica dal forte impatto, vibrante e diretta che impiega l’organico nella creazione di una struttura solida ed iterativa, sulla quale una voce strumentale solista disegna la parte melodica. Verrebbe da definirlo punk per archi, a considerare la forza d’urto degli incastri strumentali della title track creati dai violini, viola e violoncello;in realtà l’impressione più immediata è quella di una continuità fra questo lavoro e la tradizionale proposta dei Sonar, con le sfasature nelle metriche e la combinazione di diversi registri armonici che, grazie alla iterazione della frasi, crea il tipico effetto trance già conosciuto nella versione “elettrica” . Ecco il brano eseguito dal Kronos nelle parole del suo autore; “E’strettamente propulsivo e focalizzato nella tradizione post minimalista della musica tonale e ritmica. Volevo che il pezzo fosse basato su una poliritmia 3 contro 4 contro 5, in cui uno strumento suona in 3/8, uno in 4/8 ed uno in 5/8, mentre il quarto strumento suona melodie in cima a questo continuum o supporta ciascuno degli strati ritmici“. Scaturita da una razionalità matematica, la musica di Thelem avvolge l’ascoltatore sul piano emotivo, con una gamma di sensazioni che oscilla fra l’ansia e la lirica contemplazione, con le inquietanti concatenazioni melodiche di “Chaconne” (vagamente reminiscente di “Tubular Bells”), la sospesa e rilassata sezione centrale di “World Dialogue” che segue la tempesta iniziale, o le suggestioni immaginifiche di “Silesia”, dedicata alla regione dell’Europa centrale da cui provengono le musiciste del quartetto Al Pari. Una collaborazione che per Sthepan Thelem sembra avare aperto nuovi e vasti orizzonti, dopo frequentazioni fino ad oggi legate al rock meno ortodosso: “Con i quartetti d’archi le possibilità sono infinite, ritmicamente, melodicamente, armonicamente e sonoramente – spiega il compositore. Non vedo l’ora di comporre altra musica basata sul concetto di groove poliritmico e minimalista, un mondo con molti territori inesplorati, ma tutto sommato accessibile perchè sviluppa organicamente la complessità da idee semplici, dando grande soddisfazione“.

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