RONNIE CUBER – Ronnie’sTrio (Steeplechase)
La fluente, rigorosa tecnica di Ronnie Cuber al sax baritono è documentata al meglio in questo disco che ci fa ritrovare, ed è un gran piacere, il leader in smagliante stato di forma, deciso ad attaccare standards masticati per una vita intera (il nostro è un classe ‘41) come se fosse la prima volta, o giù di lì. Non è certo copiosa la discografia da leader di Cuber e nemmeno di facile reperibilità, anche se come sideman lo si può ascoltare a fianco di B.B.King, Paul Simon, Mingus, Zappa, Lee Konitz, George Benson ecc., giusto per rispolverare i galloni di una gloriosa carriera. L’assetto del trio senza strumento armonico consente a Cuber di sciorinare frasi solistiche in ampiezza e senza soluzione di continuità, ispirandosi, soprattutto per ciò che attiene al dialogo con i partners Adam Nussbaum e Jay Anderson, al Rollins di “East Broadway Run Down”. Le sonorità taglienti alla Pepper Adams e i fraseggi swinganti alla Leo Parker si colgono in brani eterni del calibro di “What Is This Thing Called Love” e “Body And Soul” mentre la rollinsiana “St. Thomas” viene esposta e destrutturata dal miglior baritono di sempre su brani d’ispirazione latina. Dell’ellingtoniana “Just Squeeze Me” s’erano perse le tracce da almeno un ventennio: troppo divertente, troppo old fashioned, probabilmente, per i patè d’animo del jazzista moderno, ed invece la riproposta, limpida -çà va sans dire- e al contempo assai “advanced” nel suo incedere, con un sopraffino Nussbaum a spazzole innestate e un Anderson dall’eloquio mingusiano, vale da sola l’acquisto. Se all’argentea “Silver’s Serenade” è affidato il compito di aprire le danze, con l’aggrovigliato racconto cuberiano imbevuto di citazioni, tocca a “Lover Come Back To Me” chiudere in modo delizioso un opera schietta e suonata da tre maestri del jazz moderno, semplice solo in apparenza, in verità profonda come quel suono magico di baritono che alle tre di notte infila un ultimo, disperato blues. (Courtesy of AudioReview)
Lo hai Sentito col flauto insieme ad Eddie Palmieri😀 ? Reputo questo musicista jazz… uno strumento da fiato … umano. Grazie per essere passato!
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Ciao Perseide, no, non conosco l’incisione cui ti riferisci, ma presto parleremo anche di Eddie Daniels e del suo ultimo disco-tributo a Egberto Gismonti. Have a swingin’ day e grazie mille!
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L’ha ribloggato su Alessandria today.
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