Il mio primo giorno è però il secondo del festival, e, a causa del lungo viaggio di trasferimento perdo anche il concerto mattutino di Ferdinando Romano con il suo gruppo Totem. Mi concentro sul pomeriggio/sera e scelgo due performance che mi lasceranno del tutto appagato.
Inizio dai Pericopes+1, il trio italiano di Alessandro Sgobbio, Emiliano Vernizzi e Ruben Bellavia che propone un set di poco più di un ora di rara qualità e forza in uno scenario, il Castello di Spessa, affascinante quanto la musica che si ascolta. Se l’ascolto degli album aveva solleticato l’interesse per qualità ed idee, l’esibizione dal vivo ha confermato e amplificato il feeling e la forza propulsiva del trio. Il suono caldo e avvolgente del sax tenore di Vernizzi è continuamente sollecitato e sospinto dal drumming incessante di uno dei migliori batteristi italiani della nuova generazione, Ruben Bellavia. A legare e amalgamare l’insieme provvedono le tastiere di Sgobbio, in un rapporto di assoluta parità che è il segreto di una mistura così ben riuscita di suggestioni diverse, pescate tra l’elettronica, il cui uso è intelligente e riuscito, certo prog/rock e lo spazio assoluto della libera improvvisazione. Si sono ascoltati in prevalenza brani tratti dall’ultimo album, Up, di un paio di anni fa. Su tutti, una versione trascinante e stralunata di Sultans of Swing dei Dire Straits.
La serata propone il quintetto di una leggenda della musica europea , e non solo in veste jazzistica, Michel Portal, che all’alba dei suoi 87 anni non perde l’abitudine di circondarsi di ottimi comprimari e sfornare nuova, meravigliosa musica. Il quintetto è formato da Bojan Z e Bruno Chevillon, veri bracci destri del leader, e dai giovani Nils Wogram e Lander Gyselinck. Una macchina oliata a perfezione che propone a getto continuo ritmo e feeling seguendo le tracce dell’album M.P. 85 di due anni fa. Su tutte le belle composizioni spicca la dolce e malinconica Armenia dove il clarinetto basso di Portal raggiunge vette di poesia che commuovono e appagano il folto pubblico che gremisce il teatro di Cormons. Una menzione per Chevillon, autore di un solo luminoso e ricco di immaginazione, e per il costante supporto delle tastiere di Bojan Z, un musicista sempre più interessante e propositivo.
Prima del concerto dal palco l’annuncio che Binker&Moses non ci saranno venerdì sera, a causa di uno sciopero aereo. Al loro posto Hamid Drake e Pasquale Mirra.

