Aaron Diehl, o l’esprit de finesse

Il Jazz vive dei dischi. Ma non finisce nei dischi. Il concerto milanese al Blue Note del trio di Aaron Diehl (cui seguono altre date italiane) ne è stata la perfetta dimostrazione. Ero andato ad ascoltare Diehl ed i suoi compagni Paul Sikivie al basso (suo partner abituale) e Gregory Hutchinson (new entry per l’occasione) soprattutto spinto dalla cronica fame di musica di livello e ben disposto a contentarmi di una sontuosa ed impeccabile dimostrazione di stile. Infatti il 35enne Aaron ha già alle spalle un’infanzia da enfant prodige (a sette anni era già dedito al piano) in una famiglia musicale, una carriera scolastica in cui ha collezionato premi e riconoscimenti di ogni genere, una laurea ottenuta nel primo corso di jazz finalmente tenuto alla Juillard School of Music (l’unico parallelo italiano che mi viene è l’Accademia Chigiana di Siena) studiando con Kenny Barron ed Eric Reed tra gli altri; a 21 anni registra il suo primo disco, in Giappone, si badi bene….
Dopo aver mosso i primi passi intorno al Lincoln Center di Marsalis (altro premio in una “Essentially Ellington Competion”, significativo), il nostro fa una sua prima mossa sulla grande ribalta a fianco di Cecil McLorin Savant nel suo notevolissimo album di esordio: non è da tutti presentarsi da accompagnatore, sia pure di una delle cantanti più sofisticate e ‘musiciste’ attualmente in circolazione.
Sin dalle prime battute del set si fa strada una sottile sorpresa: smagliante tecnica strumentale e colori decisi vengono messi calcolatamente tra parentesi. Si inizia con una raffinata medley che rivela l’anima francofila di Diehl, che porta in sé sia Debussy che la ‘chanson’: in una sorta di delicata miniatura giocata su tempi e dinamiche deliberatamente moderati e su timbri delicati vengono presentati due brani del Modern Jazz Quartet, “Django” e “Milano” (“è la prima volta che suono da leader nella vostra città”…. omaggio signorile e non ruffiano che avrebbe meritato meno brusii di fondo in sala…).
La sciolta fluidità messa in evidenza dall’ouverture del concerto ha continuato a caratterizzare l’insensibile transizione tra un brano e l’altro del prosieguo: si intuisce che Diehl ha con la ‘penna’ la stessa dimestichezza della tastiera. La fama di ‘classicista’ che in qualche modo lo ha preceduto è stata anch’essa smentita: dopo il MJQ sono sfilati Dizzy Gillespie (“Con Alma”), Walter Davis Jr, Dick Hyman di cui Diehl ha squadernato i “Jazz Etudes” sul piano (“qui dentro ci sono più di 80 pianisti jazz…. Indicatemene uno”, “Ellington” vox populi dixit…). L’excursus nel jazz moderno ha sempre mantenuto una rara misura, da cui peraltro traspariva un lirismo intenso, anche se controllato: l’approccio agli standards della modernità è caratterizzato da un understatement che consente fioriture che in altre mani apparirebbero un po’ leziose e che qui invece si inseriscono naturalmente ed armonicamente.
La Provvidenza del Caso che governa da sempre le cose del jazz ha fatto in modo che il nuovo arrivato Hutchinson si rivelasse il perfetto batterista per Diehl, con una prova di costante finezza e sottigliezza (ha suonato per quasi tutto il concerto con le spazzole…. e con il potente basso di Sikivie a fianco).
La serata si è chiusa con un elegante rag, reso anch’esso con souplesse e senza alcuna scontata meccanicità. Nel corso di una serata che a mio avviso avrebbe meritato un’accoglienza più calda e raccolta, il giovane Diehl ha impartito – senza parere – una bella lezione, da meditare: l’economia dei mezzi è il lusso più grande, lo stile inizia da lì. Milton56

Un ‘Round Midnight’ tutt’altro che ovvio

2 Comments

    1. ..purtroppo non ha avuto il pubblico che meritava, qualitativamente intendo dire, la platea era piena. Domani Akinmusire con suo quartetto a ranghi completi, speremm…

      "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.