Maurizio Brunod -“Trip with The Lady”

A rischio di deludere qualche aspettativa, bisogna premettere che la “Lady” del titolo non è la proprietaria delle mirabili gambe che si scorgono in copertina, bensì un modello speciale di chitarra prodotto dal liutaio italiano Mirko Borghino in omaggio alla marca automobilistica Rolls Royce ed al suo Club di Enthusiasts, con un ideale gemellaggio fra la forma dei fori della cassa acustica e quella delle calandre dei fari di un modello RR recente. L’incontro fra Brunod, uno fra i più versatili ed interessanti chitarristi della scena italiana del jazz e dintorni, e lo strumento, prodotto in esemplare unico, è stato fatale, (“mi ha sconvolto i sensi” dice il protagonista) ed ha indotto il musicista piemontese a mettere in cantiere il suo primo disco in solo completamente suonato su chitarra acustica, prodotto dall’etichetta H Fi Diprinzio e stampato, oltreche in cd, in 300 copie in vinile 180 grammi numerate ed autografate. Pur nella dimensione intima e nella contenuta durata, il lavoro è un’ eloquente dimostrazione delle capacità compositive ed esecutive di Brunod, messe al servizio di una particolare sensibilità “narrativa” che consente all’ascoltatore di entrare facilmente in sintonia con le emozioni suscitate dalla sua musica. Nella quale convivono aromi folk, amore per il jazz, e, specie in altri contesti, attitudine a sperimentare.

Il racconto questa volta si snoda fra passato e presente, attingendo al repertorio originale, a standards ed a contributi di altri autori, in un variegato panorama stilistico, toccando di volta in volta diverse latitudini emotive. Si inizia con una title track dai vaghi sentori country per poi tuffarsi fra le spire romantiche di un classico come “My one and only love” (con tanto di citazione classica finale), abbandonarsi alla profonda malinconia de “Le piccole cose ” dell’amico Gianluigi Trovesi , e ritrovarsi poi fra i climi quietamente bucolici, ma increspati di tensione di “Milonga del nord“. “La novela“, che apriva un altro solo “misto” del 2005 di Brunod è un brano dalla melodia irresistibile che qui risplende grazie al cristallino ed avvolgente suono delle corde. L’ipotetico lato B (forse reale nel vinile, noi ascoltiamo il cd) si apre con una concentrata lettura della coltraniana “Naima” immersa in un onirico fraseggio, seguita dal suggestivo tema composto dal contrabbassista Aldo MellaWaltz per Dany“, nel quale non si fatica a scorgere un occhiolino ai modi di Pat Metheny. Le atmosfere meditative di “All change” aprono la strada al finale insieme alla ritmata “Alone again” ed a “Caribbean dream“, che conclude in modo suggestivo, fra spazi onirici ed improvvisazioni, il viaggio con la “Signora”. Il tutto sviluppato in economia di mezzi, ma non certo di emozioni.

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