Per raccontare questo disco Vi chiedo un pizzico di pazienza e la disponibilità ad un breve viaggio nel tempo. 1980: Tom Browne, trombettista americano vicino a Sonny Fortune, accasato presso la Arista /GRP, sta assaporando il gusto del successo con un paio di singoli nelle classifiche nazionali R&B , “Funkin’ for Jamaica (N.Y.)” e “Thighs High” .
L’album che contiene il primo brano, intitolato”Love approach“, ospita anche una ballad scritta dal battersita Omar Hakim, “Dreams of lovin’you” : un brano che, in una veste sonora tipicamente eighties e nello stile un pò laccato e stucchevole dell’etichetta, passa via liscio come un drink estivo a bassa gradazione.
2022. Mentre Tom Browne continua ad essere uno dei protagonisti della scena soul funk USA , il pianista Orrin Evans di recente uscito dai Bad Plus ed il chitarrista jazz fusion Kevin Eubanks (fratello del trombonista Robin e del trombettista Duane, già alla corte di Art Blakey e nei gruppi di Dave Holland) riprendono “Dreams of lovin” you ” per il loro disco in duo, pubblicato dalla Imani records di Evans, e sentite cosa ne è uscito.
Una ballad in stato di grazia che pare scaturita dalla penna del più intimista Pat Metheny, ove il tema, percorso prima dal pianoforte e poi da una delicata chitarra, evoca le immagini oniriche del titolo in modo molto più profondo dell’antenata di quaranta anni prima.
Il brano rappresenta una delle coordinate stilistiche di questo progetto, nato in conseguenza di una delle solite circostanze conseguenti alla pandemia da parte di due musicisti che hanno in comune la città di Filadelfia. Un dialogo pacato ma ricco di sorprese inaspettate, alimentato da uno scambio inventivo continuo fra chitarra e pianoforte. Definizione che calza anche all’iniziale “Novice bounce“, che sboccia da una cellula melodica iniziale verso una lieve pulsazione ritmica condotta dal pianoforte accentuando gradualmente una vena bluesy, come alla intimista “Dawn Marie“, dedica di Eubanks alla moglie, proposta con palpabile emozione e quasi con il pudore di dire troppo.
C’è poi un versante parallelo sul quale questo inedito incontro si sviluppa, ed è quello più incline all’improvvisazione ed alla libertà formale mediata dalle formule fusion del chitarrista. In “I don’t know” la sei corde diventa aggressiva e distorta, con un pianoforte pronto a seguirla sul terreno di un sincopato funky blues . “And…they run out of biscuit” è l’episodio più vicino alla libera improvvisazione, sebbene circoscritta entro un ricorrente accento tematico.
Chiudono il cd due brani registrati dal vivo al Chris’ Jazz Café di Filadelfia.“Variations on the Battle”, una piccola suite costruita sul continuo alternarsi di parti tematiche e climi, con ampio spazio alla creazione istantanea, costruita su patterns blues che nei momenti migliori danno vita a scambi davvero trascinanti fra i due strumenti. E “Variations on Adoration”, ballad di Eubanks nella quale è possibile apprezzare le doti improvvisative di Evans, le alternanze di pieni e silenzi, le variazioni che spezzano lo sviluppo del brano e portano a nuovi inizi, ed una capacità di alternare i ruoli che si riscontra solo in casi, come questo, baciati da una grande intesa fra i protagonisti.
Bell’articolo. Quanto a “Dreams of loving you” quello che tu scrivi conferma ciò che sostengo da molto tempo. Scrivere un pezzo e interpretarlo sono due attività molto diverse e non sempre l’autore è il miglior interprete di ciò che scrive. Questo brano ne è un’ulteriore conferma.
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